20-04-2021 ore 20:30 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Confcommercio. Bruno: ‘protocolli sanitari per la riapertura anche dei locali al chiuso’

Dopo l’annuncio delle riaperture, delle attività di ristoro, il prossimo lunedì 26 aprile, Confcommercio Cremona pone il problema riguardo a quei locali che non dispongono di plateatici o gazebo per la consumazione all’aperto. “Questo significa prolungare il lockdown per un terzo delle nostre aziende. E non garantire ad una quota altrettanto importante di poter raggiungere la sufficienza economica”. Alessandro Lupi, presidente provinciale di Fipe Confcommercio sostiene non sia accettabile che "solo il 30 per cento possa provare a tornare a lavorare mettendosi in cammino per ritrovare una normalità ancora lontana. E in questa prospettiva ottimistica non si sono volute considerare le incertezze legate al meteo e alla primavera. Si aggiungono altri problemi. Niente prenotazioni, difficoltà enormi con i fornitori, impossibilità di gestire correttamente il personale. Se ne renda conto il Governo”.

 

Riaperture anche al chiuso

Fipe ringrazia anche le amministrazioni locali. “Partiamo dalla esperienza dello scorso anno e, questo, ci conforta nella possibilità di poter essere pronti con i plateatici ampliati già la prossima settimana. Ma non possiamo dimenticare chi non ha un plateatico o dispone di uno spazio ridottissimo. In questo modo si mette a rischio un patrimonio importantissimo di imprese. Un bene non solo sul piano economico e occupazionale ma anche culturale che va tutelato. Fipe e forze sociali hanno già presentato al Governo un documento che vuole cercare di evitare il collasso nelle collaborazioni dei dipendenti durante i prossimi mesi. La data da sola non basta, rilancia Emiliano Bruno, vicepresidente provinciale della federazione dei pubblici esercizi, dobbiamo dare una prospettiva a tutti gli imprenditori. Chiediamo che si lavori, da subito, a un protocollo di sicurezza sanitaria che consenta la riapertura anche dei locali al chiuso. Nel frattempo deve proseguire con la massima sollecitudine la campagna vaccinale. Occorrono, più che mai in passato, coesione, unità e di voglia di uscire dal pantano tutti insieme”.

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