20-04-2020 ore 18:39 | Economia - Sindacati
di Claudia Cerioli

Cremasco. Covid: Artigianato e cooperative, facciamo il punto con Lazzaro e Ardemagni

“È prematuro parlare di futuro, anche se a giugno potremo fare il punto della situazione, sedendo attorno ad un tavolo con parti sociali, aziende e rappresentanti politici”. A parlare è Giovanni Ardemagni, segretario Femca Cisl Asse del Po Cremona-Lodi-Mantova. La fase 2 dell’emergenza Covid-19 si sta aprendo. Alcune aziende, specie quelle legate alla cosmesi, stanno riprendendo l’attività applicando il Protocollo condiviso con sindacati e governo. “Il settore della cosmesi – aggiunge Ardemagni - è quello più confortante. Non ha attivato la cassa integrazione perché lavora molto con l’estero, che non si è del tutto fermato come l’Italia. Già dai primi di aprile aziende come la Ancorotti Cosmetics, la Regi, la Chromavis e la Intercos avevano già riavviato la parte produttiva, mentre quella indiretta, come il lavoro impiegatizio, è ancora, per la maggior parte, in smart working”.

 

Ammortizzatori e sicurezza

“Se la cosmesi ha ripreso, le priorità oggi da affrontare sono le condizioni con cui le aziende, di altri settori, dovranno adottare per riaprire dopo il 4 maggio. Queste condizioni prevedono, in primis, l’adozione dei protocolli di sicurezza e non è una cosa scontata o banale e quindi chiediamo che vengano garantiti i punti sottoscritti il 13 marzo scorso da governo e sindacati in materia di salute e sicurezza”. Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, secondo Ardemagni le parti sindacali hanno ottenuto anche “adeguati ammortizzatori sociali in tutti i settori, sottoscrivendo la convenzione per l’anticipazione ai dipendenti dei trattamenti ordinari d’integrazione al reddito e di cassa integrazione in deroga”.

 

Artigianato e cooperative

Preoccupano in particolare “il settore dell’artigianato, con tante imprese tessili legate alla lavorazione della gomma che hanno chiesto l’intervento del loro fondo artigiani. Questo settore andrà seguito e sostenuto con costanza in quanto il loro mercato, attualmente, è economicamente fragile”. Capitolo a parte rappresenta il mondo cooperativo che ruota intorno alle grandi aziende. Secondo Angela Lazzaro, referente Cisl, “le cooperative sono per lo più ferme. Le uniche che stanno lavorando sono quelle legate ai supermercati, che non hanno mai chiuso e alle pulizie. Lavorano a ranghi ridotti, anche per via dei contagi”. Grande importanza, in questi ambiti, riveste il tema della sicurezza, con la fornitura di tutti i Dpi.

 

Quattro milioni di domande alla Cisl

“In Cisl, a livello nazionale attualmente abbiamo quattro milioni di domande di sostegno al reddito per i lavoratori appartenenti a cooperative e non solo, oltre alle richieste di chi è possessore di partita Iva. Ci sono lavoratori a casa già da marzo (bar, negozi al dettaglio) e stiamo cercando soluzioni per ottenere qualche forma di anticipazione. Per quanto riguarda gli appalti, per esempio, il problema che riscontrano alcuni vincitori è la mancata riscossione di fatture già emesse, perché il lavoro è fermo”.

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