20-02-2019 ore 15:45 | Economia - Aziende
di Andrea Galvani

Azienda farmaceutica municipalizzata, il cda replica a Forza Italia e M5s: 'vecchia politica'

Il consiglio di amministrazione dell’Azienda farmaceutica municipalizzata rispedisce al mittente le accuse di Forza Italia e del Movimento 5 stelle, bollate non solo come frutto delle “dinamiche della vecchia politica” ma anche "pretestuose", limitandosi "a vedere come il bicchiere sia mezzo vuoto senza la capacità critica di riconoscere che la metà piena, precedentemente, era vuota anch’essa”. 

 

Fatturato di 5 milioni e mezzo

“Sotto un profilo puramente contabile, parlare di “gestione fallimentare” - si legge nell'articolata nota stampa diffusa a nome del consiglio dal vice presidente Antonio Geraci - ci sembra quantomeno fuori luogo, posto che le stime del bilancio 2018 (non ancora ufficialmente chiuso) prevedono un fatturato di 5,5 milioni di euro ed un utile, prima delle imposte, di circa 400 mila euro. Ad oggi l’unica convenzione scaduta risulta essere quella di Gallignano per la quale è in corso, dal mese di giugno, una trattativa per il rinnovo. Le convenzioni con gli altri comuni scadranno nel giugno 2019, ottobre 2019 e aprile 2022”.


Sponsorizzazioni e donazioni

“L’affermazione che gli utili siano distribuiti a pioggia a diverse associazioni non corrisponde al vero dal momento che tutti gli utili dichiarati sono ad uso esclusivo del Comune di Crema. Afm, nel corso del 2018, attraverso la revisione del codice etico nonché del proprio statuto, ha definito le modalità con le quali effettuare sponsorizzazioni e donazioni per le quali Afm ha esplicitamente previsto che queste abbiano solo le finalità indicate dagli indirizzi prescritti dall'ente controllante. Nel corso del 2018 le donazioni, che saranno indicate nel bilancio di esercizio tra i costi sostenuti, hanno raggiunto la cifra complessiva di 17.000 euro”.


Acquisto di prodotti

“Per quanto riguarda gli acquisti dei prodotti farmaceutici, Afm si rivolge principalmente ad una Cooperativa farmaceutica, la più vecchia d’Italia e la prima per fatturato e numero di soci, tra i quali fa parte anche Afm stessa, nonché fornitrice ufficiale individuata anche nelle gare europee Cispel. Le dimensioni e l’organizzazione di questa cooperativa consentono di ottenere prezzi di acquisto competitivi, verificati anche rispetto alle condizioni applicate in realtà analoghe, oltre che permettere di partecipare a interessanti campagne di sconto che sono impostate sulla base di quote di fatturato raggiunte”.


Modello di organizzazione

“È quantomeno singolare incolpare questo Cda di aver redatto il Modello di organizzazione controllo e gestione con estremo ritardo, quando, proprio l’attuale Cda (senza alcuna reiterata richiesta) lo ha redatto, approvato e reso operativo con delibera del 25 luglio 2018 esattamente sei mesi dopo il proprio insediamento, che, ricordiamo, è avvenuto nel gennaio del 2018”.


A marzo il nuovo direttore

Dopo le dimissioni del direttore nel marzo del 2018, il Cda “ha subito nominato un direttore facente funzioni, in modo da non lasciare l’azienda priva di una guida autorevole. Dopodiché si è proceduto con la ricerca di un nuovo direttore attraverso una selezione pubblica. Tale selezione non ha sortito nessun candidato avente le caratteristiche richieste, pertanto si è deciso di procedere con una seconda selezione che si è positivamente conclusa e dal mese di marzo 2019 entrerà in servizio il nuovo direttore”.


Sede di via Samarani

“Per quanto riguarda la sede di via Samarani l’attuale cda, insediato nel gennaio 2018, ha inteso che l’indirizzo specifico ricevuto dall’Amministrazione comunale fosse un indirizzo di periodo, più esattamente relativo ai 5 anni in cui il CdA dovrebbe rimanere in carica. Nel corso del 2018, sono state esaminate varie ipotesi di riammodernamento a cui sono seguiti alcuni incontri con i tecnici del comune di Crema per valutarne la sostenibilità, la fattibilità e definirne la modalità attuativa. Tra le ipotesi considerate è stata esaminata anche quella che prevede il contributo di un soggetto privato nella ristrutturazione dell’immobile, in cambio della possibilità di utilizzarne una parte di questo per un periodo di tempo determinato. Questa ipotesi, che è tutt’ora al vaglio, consentirebbe ad AFM, sulla base delle volumetrie potenzialmente disponibili, di ridurre l’entità dell’investimento senza perdere nessuna quota della proprietà dell’immobile e contemporaneamente di aumentarne considerevolmente il valore dello stesso”.


Scuola di disclipline corporali

“Per ciò che riguarda la partecipazione di uno specifico privato, che spontaneamente si è presentato con una propria proposta e finalità, premettendo che non sono mai state avviate trattative di natura commerciale e posto che l’unico percorso possibile per formulare eventuali locazioni è realizzabile solo attraverso l’indizione di un apposito bando di gara, il cda di Afm si è semplicemente limitato a valutare se la finalità proposta dal privato, trattandosi della realizzazione di una palestrina finalizzata a una scuola di discipline corporali (e non di una semplice sala da ballo come è stato erroneamente comunicato) aperta a persone di qualsiasi età e condizione, potesse ascriversi nella connotazione dei servizi previsti negli indirizzi ricevuti”.


La vecchia politica”

In chiusura “ci preme rimarcare come chiamare fallimentare una gestione capace di generare gli utili sopra indicati e che in soli 11 mesi è stata in grado di adempiere a tutte le incombenze richieste dalla normativa, quali le disposizioni in materia di privacy previste dal Gdpr e dalla fatturazione elettronica, nonché del Mocg, sia quanto di più lontano dalla realtà. E che le “dinamiche della vecchia politica” sembrano piuttosto proprio di alcune posizioni che pretestuosamente, stanno a vedere come il bicchiere sia mezzo vuoto senza la capacità critica di riconoscere che la metà piena, precedentemente, era vuota anch’essa”.

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