19-07-2020 ore 14:25 | associazione libera artigiani
di Giovanni Colombi

Ottenere il Bonus Affitti è facile con la Libera artigiani di Crema. Tutte le informazioni

Tra le misure messe in campo dal Governo, per alleviare gli effetti negativi dell’emergenza Covid-19 sulle imprese, il Dl 34/2020, il cosiddetto Decreto Rilancio, ha ampliato il credito d’imposta sulle locazioni per l’anno 2020 - il Bonus Affitti -, già previsto nel precedente Decreto Cura Italia. Abbiamo chiesto alla commercialista Matilde Fiammelli, una delle consulenti fiscali della Libera Associazione Artigiani di Crema, di spiegarci chi ne ha diritto e come ottenerlo. Come premessa, diciamo subito che la Libera Artigiani ha un vantaggio non da poco: è la prima associazione di categoria nel territorio cremasco per numero di servizi offerti. Quello che mette a disposizione dei suoi associati, infatti, è un pacchetto in grado di soddisfare le esigenze di imprenditori e professionisti a 360 gradi. Inoltre, può contare su uno staff di dipendenti sempre aggiornati sulle più recenti novità legislative e in grado di accompagnare l’associato passo dopo passo in ogni tipo di procedura. È così anche per quanto riguarda il Bonus Affitti, di cui possono beneficiare le seguenti categorie: soggetti esercenti attività d’impresa; soggetti esercenti arte o professione ed enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro, conseguiti nel periodo d’imposta 2019.

 

Qual è la percentuale coperta dal Bonus Affitto?

Il 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo, destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo», chiarisce Matilde Fiammelli. «La percentuale scende al 30% in caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento delle medesime attività. Le strutture alberghiere e agrituristiche, invece, beneficiano del credito indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel 2019, e quindi non sottostanno alla soglia dei 5 milioni di euro”.

 

E il periodo coperto dal Bonus Affitto, invece?

L’agevolazione è relativa ai canoni di locazione pagati nei mesi di marzo, aprile e maggio, mentre per le strutture turistico ricettive, che sono aperte solo stagionalmente, il riferimento è a ciascuno dei mesi di aprile, maggio e giugno. Queste ultime attività, infatti, hanno diritto al credito d’imposta solo se hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio, rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente. Il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese, quindi può capitare il caso, per esempio, che il credito d’imposta spetti solo per uno dei tre mesi in questione”.

 

Il credito d’imposta può anche essere ceduto?

Sì, al locatore oppure ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari; questi ultimi hanno facoltà di cederlo a loro volta a terzi. Nell’ipotesi in cui il credito d’imposta venga ceduto al locatore, la cessione sostituisce il pagamento del canone. In altri termini, in questa particolare ipotesi è possibile fruire del credito anche in assenza di pagamento, fermo restando, però, che deve intervenire il pagamento della differenza dovuta rispetto all’importo della cessione pattuita. Infine, in merito alla cumulabilità con il credito d’imposta già previsto dal Decreto Cura Italia, l’Agenzia delle Entrate, dopo aver ribadito il divieto di cumulo in relazione ai canoni di locazione pagati per il mese di marzo, ha poi precisato che nel caso in cui non sia ancora stato utilizzato il credito d’imposta per botteghe e negozi, ad esempio nell’ipotesi di pagamento non avvenuto del canone di locazione, è possibile optare per il credito d’imposta previsto dal Decreto Rilancio, fermo restando il possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi”.

 

Per richiedere questo servizio contatta i nostri uffici: a Crema (tel. 0373/2071; email: [email protected]); a Pandino (tel. 0373/91618) e a Rivolta d’Adda (tel. 0363/78742) – e fissa un appuntamento con le nostre commercialiste: Eleonora Agazzi e Matilde Fiammelli.

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