19-07-2018 ore 12:24 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Soresina. Ceta e mercati, gli agricoltori incontrano la Coldiretti. Preoccupa il Ceta

Mentre si stanno rinnovando i contratti di fornitura, i produttori di latte che conferiscono le loro produzioni ad aziende private, industriali ed artigiane, hanno accolto l’invito di Coldiretti e a Soresina hanno discusso dei temi di pressante attualità. L’Europa è diventata il primo player mondiale nella commercializzazione di prodotti lattiero-caseari con una quota del 34% del mercato mondiale, superando Stati Uniti e Nuova Zelanda. Stando all’ultimo rapporto stilato a fine giugno dall’Economic board dell’Unione Europea che riunisce tutti gli operatori del settore (produttori, trasformatori, cooperative, commercianti, consumatori) è una tendenza che verrà confermata anche nel 2018 e 2019.

 

Il differenziale di prezzo

Secondo i vertici di Coldiretti Cremona “non va temuta una caduta di prezzi e una crisi di mercato. Il differenziale di prezzo tra il latte italiano e quello tedesco o francese non è mai stato così basso e, al momento, per un trasformatore è più costoso comprare latte in quei paesi piuttosto che in Italia”. Al riguardo va sviluppata la valorizzazione del latte, adottando “un approccio diverso dal passato nella fase di contrattazione”.

 

Grana Padano e “simili”

Nel corso della serata si è parlato anche di Grana Padano e dell’irrisolta questione dei “similari” che il Consorzio di tutela “non ha ancora affrontato con la necessaria determinazione e serietà, forse confidando che con il passare del tempo le cose si possano risolvere da sole”. In chiusura sugli effetti dell’accordo Ceta con il Canada: “I dati Istat per il primo trimestre di quest’anno sono impietosi. Grana Padano e Parmigiano Reggiano – i due formaggi più “tutelati” dall’accordo – hanno venduto il 6% in meno in quantità e il 10% in meno in valore a vantaggio dei prodotti più scadenti provenienti dai Paesi Bassi”.

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