19-05-2020 ore 14:16 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato imprese Crema. Riapertura delle attività, la parola agli imprenditori

Estetisti e parrucchieri cremaschi si sono fatti trovare pronti per riprendere l’attività dopo settanta giorni di chiusura forzata per l’emergenza sanitaria. Porte spalancate da ieri, dunque, ai tanti clienti che già dai giorni scorsi, dopo che erano circolate le prime indiscrezioni sulla possibile ripresa dell’attività, avevano fissato l’appuntamento per non rimandare ulteriormente il ritorno nei centri di acconciatura ed estetica.

 

L'emozione di ricominciare

“È stata una giornata molto intensa, così come lo saranno le prossime visto il fitto calendario di appuntamenti già programmati, ma non pensavo che sarebbe stato anche così emozionante ricominciare a lavorare. – ha confidato la presidente del Gruppo Benessere di Confartigianato Crema Roberta Porchera titolare di un’attività di acconciatura e estetica a Monte Cremasco - Un’emozione condivisa poi da molte clienti, felici di poter ritrovare momenti di normalità a cui non si era più abituati dopo più di due mesi di quarantena e vista la situazione che abbiamo dovuto affrontare e tutt’ora stiamo affrontando. Aver seguito le indicazioni che avevamo fornito nelle scorse settimane come Confartigianato sia al Governo che alla Regione, recepite poi nelle linee guida che hanno accompagnato i provvedimenti di riapertura, si è rivelato fondamentale per provvedere a reperire in tempo utile i dispositivi di protezione individuale. Nessuna difficoltà neppure per quanto riguarda la gestione degli spazi, in quanto avendo un centro molto ampio ho potuto riprendere a pieno regime insieme alle due collaboratrici. Anche le clienti si sono dimostrante attente e rispettose delle norme, consapevoli che è nell’interesse di tutti osservarle a tutela della nostra salute. Con questa contesto anomalo dovremo convivere per un po’ di tempo ma l’importante era poter riprendere l’attività per non rendere ancor più drammatica una situazione molto critica che sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di mostre imprese del settore. Anche perché gli aiuti annunciati sono di difficile accesso, tardano ad arrivare e in molti casi non sono sufficienti ad arginare la mancanza di profitti e le spese che si sono comunque dovute sostenere da marzo ad oggi”.

 

Il bisogno di lavorare

“Dalle 13 di lunedì ho cominciato a ricevere i clienti, visto che la mattinata l’ho voluta riservare ancora alla sanificazione dei locali e delle attrezzature – ha sottolineato Sofia Ardigò, giovane titolare di “Sofia Estetica” in via Tensini 19 in pieno centro storico a Crema – Per i prossimi giorni l’agenda degli appuntamenti è completa e mi auguro che possa continuare così anche in futuro. Finalmente abbiamo potuto riaprire visto che questo periodo di inattività è stato veramente difficile, soprattutto per una start up come la mia. Adesso abbiamo bisogno di lavorare ma anche di aiuti concreti che possano garantirci un futuro che oggi è veramente incerto. Costi e spese da affrontare sono comunque tante e anche gli adeguamenti alle misure che sono state imposte, oltre alla difficoltà a reperire i diversi prodotti e dispositivi, pesano molto sui nostri bilanci. E non possiamo certo pensare di aumentare i prezzi, dato che è un momento difficile per tutti, anche per le clienti”. A proposito di clienti, come le ha ritrovate? “Tutte molte contente di poter riprendere ad avere cura della propria persona. Si tende anche a sdrammatizzare, naturalmente, scherzando sulle mascherine, sulle protezioni in plexiglass e sulle misure a cui ci si deve attenere. Ma anche a queste cose dovremo farci l’abitudine”.

 

Bar e ristoranti

Lunedì 18 ha rappresentato “l’ora X” anche per la riapertura dei bar e ristoranti con il ritorno dei clienti nei locali. Ma a differenza dei colleghi estetisti e acconciatori, i gestori dei locali del territorio hanno avuto un approccio più soft, programmando in diversi casi la ripresa dell’attività un po’ più spostata nel tempo. “Per il momento ho preferito rimandare l’apertura di qualche giorno – ha detto Fabio Soffientini, titolare del “Hemingway Cafè” di Piazza Moro a Crema – più che altro per capire come evitare il rischio di assembramento fuori dal locale. La limitazione della presenza e il distanziamento all’interno del bar, così come l’adeguamento alle disposizioni imposte dalla Linee Guida regionali pur essendo state pubblicate solo all’ultimo momento, non rappresentano certo un problema. Ma non voglio crearmi disagi e crearne ai clienti che stazionano all’esterno. Certo la voglia di ripartire c’è, anche perché in questo periodo abbiamo osservato la chiusura totale e a fronte di ricavi zero le spese sono continuate ad arrivare puntuali a scadenza. E poi le persone sono impazienti di ritornare a frequentare il locale avendo noi una clientela affezionata e soprattutto giovane. Ma voglio fare le cose per bene, senza fretta e quindi l’appuntamento è per la prossima settimana”. “Il ristorante riaprirà lunedì 25 maggio. – ha dichiarato Pietro Cantoni, titolare della storica trattoria “La Pergola” di Rovereto – Mi sono voluto prendere una settimana in più per organizzarmi al meglio e per completare la messa a punto di tutte le misure che sono previste per la nostra attività. In questi giorni mi arriveranno gli ultimi dispositivi e procederò poi alla completa sanificazione di tutto il ristorante. Per quanto riguarda il rispetto del distanziamento non ho problemi visto che di spazio ne ho in abbondanza. L’aspetto più delicato sarà effettuare la misurazione della temperatura ai clienti, così come mantenere l’elenco dei commensali per due settimane”. Quindi disagi contenuti e tanta voglia di ricominciare? “Dal punto di vista organizzativo nessun problema, l’aspetto più preoccupante riguarda le misure a sostegno delle imprese che ci sono state promesse ma che non arrivano e che sarebbero di grande aiuto dopo più di due mesi di inattività. Io da tre settimane ho presentato in banca la richiesta per il famoso finanziamento da 25.000 euro ma a tutt’oggi non ho avuto alcun tipo di risposta. La voglia di ricominciare quella non manca e mi auguro che ci sia anche tra i clienti. Comunque sono fiducioso, visto che in queste ore mi hanno già chiamato in diversi per informarsi sulla riapertura e per prenotare”.

 

Cominciare una nuova fase

Aspetterà venerdì a riaprire “Il Casale dei Sapori” di Izano, anche se il gestore Umberto Lombardi non si nasconde le preoccupazioni e il timore per il futuro: “La nostra gestione è iniziata a gennaio e dopo qualche settimana abbiamo dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria chiudendo il locale. In questi mesi ho dovuto comunque sostenere tutte le spese senza poter contare su alcun aiuto essendo un’attività appena iniziata. Mi auguro pertanto che il lavoro possa iniziare subito bene altrimenti rischiamo davvero di pregiudicare il futuro. Dal punto di vista organizzativo non ho incontrato problemi particolari ad adeguarmi alle misure previste dalle normative. Il locale è spazioso e ci siamo già attrezzati dei dispositivi previsti, compreso il termometro per misurazione della temperatura per dipendenti e clienti. Spero davvero che da venerdì si possa cominciare una nuova fase, superando le tante preoccupazioni di questo periodo”.

 

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