19-04-2024 ore 18:00 | Economia
di redazione

Roma. Dignità del lavoro: delegazione cremasca

Saranno più di 200 le delegate e delegati di Cgil e Uil che dalla provincia di Cremona raggiungeranno, in pullman e treni organizzati, la manifestazione nazionale di Roma sabato 20 aprile. “Dopo lo sciopero su base territoriale dell’11 aprile, la mobilitazione prosegue come avevamo anticipato – ha dichiarato Elena Curci, segretaria generale della Cgil Cremona - e non ci fermeremo finché le nostre richieste non saranno ascoltate”. “Saremo in piazza per la dignità del lavoro – hanno spiegato i sindacalisti - i lavoratori sono prima di tutto persone e per un futuro sostenibile del nostro paese le nostre richieste sono necessarie. Dopo il 20 aprile non ci fermeremo, ma intanto invitiamo tutte e tutti ad unirsi a noi in questa piazza, per il lavoro, per le persone, per il paese”.

 

Le richieste

I delegati chiedono investimenti sul servizio sanitario nazionale (Ssn) per la tutela del diritto alla salute, riducendo le liste d’attesa, superando i divari e le disuguaglianze tra regioni, e tutelando le persone anziane e non autosufficienti. Zero morti sul lavoro, con la richiesta di formazione e addestramento, un sistema di qualificazione di tutte le imprese pubbliche e private e l’attuazione del coordinamento permanente tra le aziende sanitarie locali (Asl) e l’ispettorato nazionale del lavoro. Una giusta riforma fiscale, superando la logica dei condoni, delle sanatorie e dei concordati, l’indicizzazione dell’inflazione e un fisco che sia realmente equo e progressivo. Salari giusti e in linea con l’inflazione, rafforzando la contrattazione, ma anche tramite la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. 

 

Il tema del lavoro

“La sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla cura garantito da una sanità pubblica e universale e una scuola moderna ed inclusiva sono valori basilari per un paese civile – ha incalzato Germano Denti, coordinatore provinciale di Uil Cremona - il governo non fa nulla in questo senso e si nasconde dietro slogan vuoti e promesse bugiarde”. “Per non parlare del fisco: lavoratori e pensionati sono sempre più pressati ed utilizzati come bancomat - ha continuato Curci - l’evasione è di fatto legalizzata, e si continua con i favori per chi già ha di più, oggi non solo è insostenibile ma è fuori da ogni logica di buonsenso. Continuare a tassare meno il lavoro autonomo e le rendite finanziare rispetto al lavoro dipendente o ai redditi da pensione è assurdo”.

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