19-01-2022 ore 18:35 | Economia - Cremona
di Claudia Cerioli

Cna, Parma: 'prolungare il saldo dei debiti per aiutare le imprese a uscire dalla crisi'

l presidente di Una Cremona Marcello Parma fa un appello al Governo affinché “vengano ricalibrate le politiche di sostegno al sistema produttivo per rispondere alla situazione di elevata incertezza provocata dalla pandemia, dalla forte crescita dei costi energetici e dalla costante difficoltà di approvvigionamento delle materie prime”.  L’invito dunque è di “sensibilizzare le istituzioni europee per evitare l’introduzione di ulteriori rigidità della regolamentazione bancaria che rendono ancora più selettivo e complicato l’accesso al credito per le imprese, specialmente quelle di minori dimensioni. Le scelte condivise nella legge di bilancio in materia di accesso al credito e di sostegno alla liquidità   non sono sufficienti a garantire alle imprese l’ossigeno necessario".

 

‘Rinegoziazione dei debiti’

Al 31 dicembre le moratorie a favore del sistema produttivo ancora attive ammontano a un valore superiore a 35 miliardi e da aprile le imprese che hanno contratto nuovi finanziamenti dovranno iniziare a restituire, oltre alla quota interessi, anche quella relativa al capitale, ben più corposa. "È tutt’altro che scontato  - continua  Parma - che il sistema delle imprese possa assorbire senza contraccolpi tanto la fine delle moratorie, quanto quella del periodo di pre ammortamento accordati. E' indispensabile individuare misure e strumenti che consentano alle imprese di gestire al meglio il rientro alla normalità. Una priorità è assicurare un allungamento delle esposizioni debitorie, attraverso una misura ad hoc finalizzata a sostenere la rinegoziazione dei debiti, escludendo l’attuale previsione dell’obbligo di erogare credito aggiuntivo.

 

‘Sostegni a tutti i settori’

Un'altra priorità è rappresentata dall'estensione del perimetro della cosiddetta “garanzia pubblica a mercato”, con la finalità di intercettare situazioni, anche nelle Pmi, che, pur dovendo ricorrere alla garanzia per l’accesso al credito, non necessitano dell’intensità di aiuto prevista dagli strumenti del fondo di garanzia per le piccole medie imprese. Non dimentichiamo che in materia di accesso al fondo di garanzia per le Pmi, il previsto rientro al regime di valutazione del rating, a partire dal primo luglio 2022 rischia di non essere adeguato a rilevare l’effettiva condizione delle imprese che stanno attraversando la crisi pandemica.  Permane, infine, la necessità di individuare strumenti idonei a sostenere le imprese che operano in settori non interessati dalla ripresa e che oggi, a fronte della recrudescenza della pandemia, rischiano seriamente di uscire dal mercato".

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