18-05-2022 ore 15:30 | Economia - Lombardia
di Claudia Cerioli

Peste suina, Coldiretti: ‘serve un piano di contenimento e di selezione dei cinghiali’

Coldiretti Cremona interviene sulla situazione della ‘peste suina’ e sulla ‘necessità di attivare un piano per il contenimento dei cinghiali’. Sono saliti a ben 2,3 milioni gli esemplari che rappresentano un pericolo per la sicurezza dei cittadini, per le attività agricole e rischiano di diffondere la peste suina ben oltre le aree infette. Questo in riferimento all’annuncio del sottosegretario alla salute Andrea Costa che ha dichiarato: “per fronteggiare l'epidemia di peste suina è fondamentale ridurre l'eccessiva presenza di cinghiali sul territorio e valutare il prolungamento dell'attività venatoria, per ridurne sensibilmente il numero a tutela di agricoltori e allevatori”.

 

 Emergenza sanitaria

“Serve responsabilità delle istituzioni per un intervento immediato e capillare di contenimento della popolazione dei cinghiali lungo tutto il territorio nazionale”  rimarca Coldiretti Cremona nel sottolineare “la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l’articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali. Non c’è’ consapevolezza – denuncia Coldiretti Cremona – del momento drammatico che stanno vivendo gli allevatori con compensi riconosciuti che sono inferiori ai costi sostenuti per gli aumenti energetiche, dell’alimentazione degli animali e delle speculazioni contro le quali chiediamo l’intervento delle autorità competenti per contrastare le pratiche sleali.

 

Nessun pericolo per l’uomo

La peste suina africana può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale – continua la Coldiretti – è stato contagiato in Italia dalla malattia. “Per contrastare il proliferare sul territorio di questa specie, fortemente dannosa e pericolosa, è necessario applicare adeguatamente e pienamente tutti gli strumenti di contrasto. E’ fondamentale, ed urgente,  superare gli stalli burocratici e arrivare ad impiegare tutti gli operatori formati e autorizzati a svolgere questa operazione, dalla polizia provinciale ai cacciatori formati specificamente per l’abbattimento di questi animali”.

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