Nata circa vent’anni fa, la nutricosmetica è in continua evoluzione e crescita. Tra i nutricosmetici attualmente più impiegati ritroviamo quelli indicati per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo fisiologico, del foto-invecchiamento, della caduta dei capelli. Ma la nutricosmetica si rivolge alla tutela della salute di tutti gli annessi cutanei. Va però subito fatta una differenza: il nutricosmetico non è sinonimo di cosmetceutico. “Il primo è un integratore alimentare che ha la finalità di integrare eventuali stati carenziali e sub-carenziali di nutrienti utili e strettamente collegati allo stato di salute degli annessi cutanei, che contiene ingredienti naturali che, una volta assunti per via orale, apportano benefici agli annessi cutanei stessi – spiega Silvana Hrelia, professore ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna e grande esperta di biochimica cellulare e biochimica della nutrizione e nutraceutica - il cosmeceutico (parola formata dall'unione di due termini: cosmetico e farmaceutico) è un prodotto cosmetico che, pur non potendosi assimilare ad un farmaco, contiene dei principi attivi in grado di passare attraverso l'epidermide e di agire in profondità. Entrambi non hanno finalità terapeutiche né possono vantare attività terapeutiche”.
I nutricosmetici più impiegati
Tra i nutricosmetici attualmente più impiegati ritroviamo quelli a base di vitamine, sali minerali, collagene, acido ialuronico, acidi grassi polinsaturi. “L’aspetto più rilevante dell’integrazione alimentare nutricosmetica riguarda la fotoprotezione e la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. – sottolinea l’esperta - I primi studi volti a dimostrare l’efficacia dell’integrazione alimentare per migliorare aspetti estetici e funzionali della pelle risalgono agli anni ‘80 e riguardano soprattutto la vitamina C. Essa infatti, oltre a svolgere un’importante azione protettiva antiossidante nei confronti dei radicali liberi indotti dai raggi UV, è in grado di stimolare le fasi della biosintesi del collagene da parte dei fibroblasti del derma umano, e operare così una rigenerazione della matrice cutanea. Tra le vitamine del complesso B, sia la biotina che l’acido pantotenico, sono risultate utili al mantenimento della salute della pelle e degli annessi cutanei (capelli, unghie). Sul fronte della fotoprotezione e della prevenzione dell’invecchiamento cutaneo si punta all’utilizzo di molecole ad azione antiossidante e antiinfiammatoria”.
Quando si tratta di integratori una domanda resta sempre sospesa: ma funzionano davvero?
“E’ vero che alcuni nutrienti hanno effetti (anche) sulla pelle, ma per una persona in salute e che segue una dieta equilibrata è difficile che una pillola possa fare la differenza – precisa la docente -. Il problema è quindi lo stesso dei normali integratori alimentari, che sono utili solo se sono presenti carenze specifiche, ma non hanno la capacità di potenziare magicamente la nostra salute. Tuttavia, studi scientifici pubblicati su riviste specializzate, evidenziano l'efficacia dei nutricosmetici e mostrano una correlazione significativa tra l’adeguata assunzione di questi integratori ed il miglioramento della qualità cutanea, sia estetica che istologica. Spesso ancora non sono chiari e caratterizzati i dosaggi efficaci, gli effetti collaterali a lungo termine e gli eventuali protocolli integrativi. Questi motivi, assieme all’accezione generale di integratore, ossia di prodotto necessario a colmare eventuali carenze nutrizionali e pertanto da non considerare come sostituto parziale o totale della dieta, rendono ancora in itinere gli studi sulla efficacia della nutricosmetica. Al contempo sarebbe opportuno che l’eventuale nutricosmetico venga suggerito da un medico o da un nutrizionista dopo aver adeguatamente bilanciato la dieta e soprattutto corretto eventuali stili di vita inadeguati”.