17-06-2022 ore 10:30 | Economia - Aziende
di Andrea Galvani

Trenitalia, luci e ombre del piano di impresa 2022-2031 presentato ai sindacati

Trenitalia ha incontro i referenti sindacali per l’illustrazione del piano industriale aziendale 2022-2031. Le diverse società del gruppo confluiscono in poli specializzati: business, infrastrutture, passeggeri, logistica, polo urbano. Nel polo passeggeri, in cui sono raggruppate Trenitalia-Busitalia-Partecipate estere e Ferrovie sud est (per la sola parte passeggeri), il ruolo di capogruppo di settore è affidato a Trenitalia con il compito di indirizzo, coordinamento e controllo tecnico-operativo delle società definito su base contrattuale. Dovrà “trovare sinergie” e “nuove modalità per un trasporto integrato, economico, affidabile e sostenibile”, promuovendo “una piattaforma per gli utenti con offerte complete di servizi di mobilità, nell’interesse generale del Paese e per rendere più inclusivo il trasporto collettivo”. Erano presenti i delegati di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl ferroviari e Orsa.

 

Impianto economico

Ingenti le risorse finanziarie (14,5 miliardi di euro) serviranno per l’acquisto di nuovi treni (6,6 miliardi), revamping (5,6 miliardi), ammodernamento degli impianti (1,5 miliardi) ed informatica (0,9 miliardi). La quasi totalità degli investimenti sarà in autofinanziamento, mentre la cifra stanziata dal Pnrr (200 milioni di euro) sarà utilizzata per l’acquisto di 7 convogli ibridi e 70 nuove carrozze notte che saranno consegnate entro il 2026.

 

Previsioni di crescita

Le aeree di business della società saranno suddivise in area a mercato, area regolato ed area turismo. L’offerta complessiva dovrà “crescere del 12 per cento in termini di treni per km effettuati rispetto al 2019” e la domanda aumentare del 25 per cento. Per raggiungere questi obiettivi Trenitalia si concentrerà sulla “specializzazione dei prodotti di business favorendo una maggiore integrazione dell’offerta con altri mezzi di trasporto (ferro- gomma/ultimo miglio), la velocizzazione del viaggio, la personalizzazione delle offerte proposte al viaggiatore tramite un’innovativa rete di vendita ed assistenza”.

 

Intercity e manutenzione rotabile

Trenitalia firmerà un nuovo contratto di servizio con lo Stato, puntando sul “rilancio del servizio intercity”, che a detta dell’azienda, “sarà il brand che avrà maggiori stime di crescita nell’arco di piano”. Verranno quindi “introdotti più treni” e acquistati “27 convogli”. La manutenzione rotabile andrà incontro a “modifiche sostanziali”, con la “divisione delle funzioni di governo e sviluppo della manutenzione (affidata a direzione tecnica) dalle funzioni di esecuzione delle attività manutentive (affidata alle direzioni di business)”. Trenitalia prevede la “revisione dei cicli manutentivi” e spiega che valuterà “il passaggio delle officine di manutenzione ciclica alle direzioni di business” o “verso altre società partecipate”. Il tutto per aumentare “la disponibilità del materiale di attesa” e per “ridurre i tempi di attraversamento”.

 

Aspetti positivi

Il tutto con la promessa di “preservare i livelli occupazionali odierni ed il mantenimento del know-how manutentivo”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di avviare un percorso negoziale su “assunzioni, mobilità del personale, formazione, servizi ai dipendenti e smart working” e hanno espresso un giudizio complessivo positivo “per l’impegno ad incrementare investimenti, innovazioni tecnologica, ammodernamento della flotta, crescita dell’offerta”. Con l’azienda verrà aperto un percorso che porti “il dipendente al centro dei processi”, in modo da “migliorare l’esperienza complessiva nella relazione con l’impresa, anche attraverso previsioni di miglioramento delle regole di utilizzo del personale”.

 

Aspetti negativi

Non mancano invece forti perplessità “rispetto al piano di assunzioni” ritenuto “insufficiente alla luce della dichiarata volontà aziendale di incrementare l’offerta commerciale e del prossimo consistente turn over”. Le organizzazioni sindacali temono che “la specializzazione delle attività del prodotto vanifichi gli obiettivi aziendali di creare più sinergie possibili tra le varie aree di business”. Da chiarire “il passaggio delle officine Omc nei prodotti business” e la “parcellizzazione del patrimonio delle officine”. Bocciato il “passaggio ad altre società partecipate, per non smantellare un patrimonio di competenze e di professionalità proprie della direzione tecnica che ha sempre avuto una funzione di indirizzo, di controllo e di coordinamento delle attività di manutenzione”.

1996