17-04-2022 ore 14:34 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Giornata dell'acqua: la Coldiretti lancia l'allarme siccità con rischi per l'agricoltura

Il fiume Po è in secca a un livello idrometrico addirittura più basso che ad agosto, per effetto della lunga assenza di precipitazioni, con l’allarme siccità al nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. In Lombardia sono caduti solo 65 millimetri di pioggia durante l’ultimo inverno appena concluso, l’82per cento in meno rispetto all’anno precedente. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Cremona, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, dopo un inverno che ha lasciato l’Italia con un terzo in meno di pioggia ma con precipitazioni praticamente dimezzate al nord.

 

Calamità per l’agricoltura

Una conferma dei mutamenti climatici in atto che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni. La siccità è infatti diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana, con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno, soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti. La siccità nella pianura padana – precisa Coldiretti Cremona – minaccia oltre il 30 per cento della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento, che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

 

Deflusso ecologico

Secondo Coldiretti, in questo scenario vanno rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico che si vuole introdurre in Lombardia. Pensato per raggiungere obiettivi ambientali stabiliti nelle direttive europee – precisa Coldiretti Cremona – così come è stato definito non tiene in dovuta considerazione i cambiamenti climatici, con gli effetti della tendenza alla tropicalizzazione che si stanno verificando sui nostri territori.  Se venisse applicato senza gli opportuni aggiustamenti – continua la Coldiretti – rischierebbe di compromettere il regolare lavoro nelle campagne con conseguenze negative sia sulla produzione di cibo sia sugli stessi risultati che si prefigge di ottenere. Nei campi, infatti, l’acqua viene in parte utilizzata per le colture agricole per poi essere restituita alle falde, preservando così la salute dei terreni. Senza considerare che la presenza della risorsa idrica nella rete di fossi e canali di cui la Lombardia è ricca contribuisce al mantenimento di habitat ecologici custodi di biodiversità.

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