17-01-2022 ore 11:42 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Confcommercio. Lupi: ‘attività in affanno a causa del Covid. Vanno rivalutati i ristori’

Confcommercio Cremona si dichiara ‘preoccupata’ per l’andamento dei saldi di fine stagione e delle attività di ristorazione a seguito delle nuove norme contro i contagi da Covid 19. “Stiamo vivendo un lockdown mascherato. Siamo aperti ma è come se fossimo chiusi. – spiega Alessandro Lupi, presidente provinciale Fipe Confcommercio - Con responsabilità offriamo un servizio alla comunità ma le spese di gestione superano di gran lunga quelle di gestione delle nostre attività. La clientela è ridotta almeno dei due terzi nei ristoranti e bar. Ancora peggiore il quadro per alberghi  e dei locali da ballo e discoteche. Una situazione insostenibile che rischia di avere conseguenze pesantissime sul futuro delle realtà del settore”.

 

‘Turismo bloccato’

“Come Fipe e Confcommercio - prosegue Lupi - chiediamo attenzione al Governo, per evitare una deriva pericolosissima: quella della chiusura definitiva delle nostre partite iva, con ricadute pesantissime sul fronte occupazionale e su quello dell’impoverimento delle nostre città e paesi. Non basta garantire la possibilità di accedere a bar e pubblici esercizi. Oggi il turismo è bloccato, il lavoro sta tornando ad essere smart e da casa, le scuole progressivamente reintroducono la didattica a distanza. In generale è accresciuta la paura di essere contagiati e, per questo, si tende a limitare la vita sociale. In occasione delle festività, un momento strategico per le imprese, moltissime sono state le disdette. Il ritorno al lavoro, dopo la pausa per le festività, è arrivato con il contagocce. Anche perché la frequentazione delle nostre attività ha visto imporre nuove limitazioni, come quella del super green pass. Scelte comprensibili e condivisibili per il contenimento della pandemia, ma le aziende non possono essere le sole a pagare il conto di queste decisioni e di queste limitazioni”.

 

‘Posti di lavoro a rischio’

“Come associazione di rappresentanza – continua Lupi - chiediamo misure efficaci ed urgenti. Prioritaria è la proroga degli ammortizzatori Covid, scaduti con la fine del 2021”. “Moltissimi posti di lavoro sono a rischio. La richiesta che, come Fipe e Confcommercio avanziamo all’esecutivo di Mario Draghi, è quella di ulteriori tredici settimane di cassa Covid. - spiega il direttore generale di Confcommercio Cremona Stefano Anceschi - Vogliamo scongiurare, in ogni modo, ridimensionamenti e problemi sociali e, contestualmente, riteniamo indispensabile salvaguardare le prospettive per un settore strategico per l’economia del Paese. Molti sono pronti a tornare in piazza, a far sentire la loro voce. Se la situazione dovesse perdurare per le prossime settimane, va rivalutato il tema dei ristori. Oggi gestire una attività è sempre più difficile. Aumenti delle materie prime e dell’energia hanno ridotto la nostra marginalità. In attesa del ritorno alla normalità si disponga la proroga delle moratorie bancarie e fiscali, così come si valuti ad incentivi concreti in tema di affitti. Misure indispensabili non per rilanciare il settore ma, semplicemente, per evitare un suo drastico e pericoloso ridimensionamento”

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