16-09-2018 ore 10:52 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Lavoro, opportunità per diplomati e laureati. I dati di settembre, volano Milano e Brescia

Rispetto allo scorso anno, nel mese di settembre aumentano sia i contratti di lavoro programmati (415 mila contro i 367 mila di settembre 2017), sia il numero delle imprese che hanno intenzione di stipulare nuovi contratti di lavoro (227 mila contro le 192 mila dello scorso anno). Prevedono assunzioni il 16,8 per cento delle imprese rispetto al 14,1 per cento di settembre 2017. Su base territoriale sono Milano, Torino e Brescia le province deve è previsto il maggior numero di contratti, seguite dalle province di Bologna, Verona e Padova.


Dal 2018 al 2022

Nel prossimo quinquennio le prospettive occupazionali premieranno chi possiede una laurea o un diploma. Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e l'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, un terzo delle opportunità di lavoro è destinato ai laureati. Soprattutto a quelli con indirizzo economico, medico-sanitario e ingegneristico. Buone prospettive anche per i diplomati.

 

Lauree e diplomi

A settembre su 415 mila posizioni di lavoro programmate dal settore privato, 139 mila sono per i diplomati. Sono invece 126 mila quelle per le qualifiche professionali e circa 74 mila per i laureati. Tra i diplomi più richiesti abbiamo amministrativo, finanza e marketing, con quasi 30 mila entrate previste. Segue l'indirizzo meccanica, meccatronica ed energia con 13 mila. Tra le qualifiche professionali, quelle con indirizzo ristorazione e meccanico si contendono le maggiori preferenze, rispettivamente con quasi 22 mila e oltre 19 mila entrate programmate. Le lauree più richieste di settembre ci sono economia (oltre 15 mila) e quelle nell’ambito dell’educazione e della formazione (circa 14 mila).


Under 30

Il 29% delle opportunità di lavoro di settembre è rivolto ai giovani di meno di 30 anni, ricercati in modo particolare dalle imprese che si occupano di servizi finanziari ed assicurativi (il 46% dei contratti previsti da questo settore è riservato agli under 30), dal commercio, dalle industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma e dai servizi turistici (40% delle attivazioni messe in conto in tutti e tre i casi).

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