16-05-2017 ore 19:00 | Economia - Sindacati
di Andrea Baruffi

Crema. Pubblicità online, licenziata dall'Mcl una donna di 47 anni. Usb: “azione ingiusta”

Sarà il tribunale a pronunciarsi sul licenziamento di una donna 47 anni, da 10 anni dipendente dell’Mcl, il Movimento cristiano lavoratori. Secondo l’Unione sindacale di base, rappresentata da Piergiuseppe Bettenzoli, si tratta di “un’azione ingiusta basata su una montatura”. Di contro il consiglio di Mcl servizi Crema ritiene “di aver agito correttamente, certo di poterlo dimostrare in ogni sede”.

 

Episodi discriminatori

“Il licenziamento – ha spiegato questa mattina Bettenzoli durante la conferenza stampa indetta in fronte alla sede del Movimento – è avvenuto dopo una serie di episodi discriminatori, dal tentativo di spostare le ferie concesse alla mancata retribuzione delle trasferte, fino al cambio di mansione e all’esternalizzazione, il 20 novembre scorso, del servizio seguito dalla professionista. Le raccomandate relative alla contestazione disciplinare e al licenziamento non sono mai giunte all’interessata ma consegnate a mano dietro richiesta della stessa. Nei 45 anni di presenza del Movimento a Crema non è mai stato effettuato nessun licenziamento. L’organico è passato da una sola persona alle dieci unità, alle quali vanno aggiunte le consulenze e i lavoratori assunti a tempo determinato". Il caso, ha dichiarato Bettenzoli, "sarà sottoposto anche al vescovo monsignor Gianotti”.

 

"Concorrenza con i servizi Mcl"

Nella contestazione disciplinare inviata nel gennaio 2016, firmata dal presidente Gandelli, viene sottolineata “la presenza, su un sito internet, di un messaggio pubblicitario che evidenzia i servizi offerti dal mobilificio di proprietà del marito della dipendente. Sul sito compare che la donna collabora per la progettazione e la consulenza in ambito tecnico catastale e per pratiche di successione”. Secondo i vertici di Mcl servizi “l’attività svolta in ambito extra lavorativo è in concorrenza con i servizi offerti dal Movimento. La pubblicità è apparsa anche sull’opuscolo della fiera Madonna del pozzo di Offanengo dal 2012 al 2016".

 

"Nessun contrasto"

Nella lettera di risposta alla contestazione, la dipendente ha sostenuto che “la pubblicità è stata utilizzata come strumento per portare in modo gratuito utenti al servizio offerto da Mcl. Il fatto era stato segnalato ai dirigenti e comunque si tratta di un’attività extra lavorativa non in aperta concorrenza con quella del Movimento”. Come ribadito da Bettenzoli, “nel 2016 sono state emesse solo tre fatture per prestazioni professionali. La donna era assunta a tempo indeterminato e parziale per 19 ore settimanali; non esiste nessuna norma che impedisce di esercitare la libera professione e l’attività non è in contrasto con i servizi offerti dall’Mcl”.

 

Correttezza e trasparenza

In conclusione, il cda dell'Mcl: "preferiamo non entrare nel merito della vicenda, come ci impongono sia l'eleganza nei confronti della ex dipendente, sia lo spirito cristiano cui si rifà il movimento e al quale ci siamo ispirati nel tentativo di evitare l'epilogo del rapporto lavorativo. Ribadiamo comunque la correttezza e la trasparenza del nostro comportamento, certi di poterlo dimostrare in ogni sede”.

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