15-09-2022 ore 17:12 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Peste suina, per la Coldiretti di Cremona ‘si rende necessario ridurre il numero dei cinghiali’

Secondo la Coldiretti della provincia di Cremona “è necessario intervenire con determinazione per ridurre numericamente la specie dei cinghiali e contrastare la diffusione della peste suina africana”. Particolare attenzione andrebbe riposta per “le zone legate agli allevamenti di suini che garantiscono reddito, occupazione e indotto all’Italia”.

 

Vocati alla suinicoltura”

In una nota inviata dal presidente Coldiretti, Ettore Prandini, al commissario nazionale straordinario alla peste suina africana Angelo Ferrari, si chiede di “introdurre la possibilità di utilizzare cani da seguita, nel periodo dal primo ottobre 2022 al 31 gennaio 2023 nei territori soggetti a restrizione”. In Italia sarebbero “oltre 2,3 milioni gli animali che stringono d’assedio città e campagne da nord e sud dell’Italia”. Con circa 900 mila suini allevati, Cremona è tra le province italiane più vocate alla suinicoltura. In Lombardia sono allevati oltre 4 milioni di suini, pari a circa il 50% del totale nazionale.

 

Comparto che fattura 20 miliardi

L’associazione degli agricoltori considera l’attuale situazione “di estrema emergenza per i danni e gli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica. Sono del tutto fuori luogo, vanno contro la realtà dei fatti e danneggiano il Paese le proposte di abolizione della caccia avanzate per contingenti e strumentali interessi politici. A rischio c’è un comparto che garantisce lavoro a circa 100 mila persone (tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione), con un fatturato che vale 20 miliardi”.

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