14-06-2019 ore 14:45 | Economia - Fiere
di Ramona Tagliani

'Save and tigers' e il menu della tradizione di un locale di Crema diventa subito virale

Anticamente il casus belli, o se volete, la scusa per muovere guerra, veniva spesso da una cattiva, diciamo pessima, traduzione. L’ascoltatore andava su tutte le furie e spesso a farne le spese erano quei poveri disgraziati di ambasciatori; che poi si sa, non portano pena, ma questa è un’altra storia. L’argomento del giorno, roba che Lercio se lo sogna, riguarda il cibo e il sapersi destreggiare non solo con la tecnologia ma anche e soprattutto le lingue, in questo caso quella della (sempre perfida) Albione.

 

Il menu della... traduzione

Siamo in un locale di Crema. A tavola arriva il Menu della tradizione. Siete pronti? “Cacciatore nostrano con salva e tighe”. Buono ok, ma volete sentire la traduzione? Siete sicuri? “Hunters with save and tigers”. Passi per ‘save’, ma ‘tigers’? Fino a qualche anno fa, d’estate, col calo delle vendite, i quotidiani locali s’inventavano avvistamenti di pantere e giuaguari, ma di tigri, sinceramente, mai sentite.

 

Shrubbery cake crumbled

A muovere maggiore inquietudine è il “Tortello cremasco scomposto”. Scomposto in che senso? Ma leggiamolo in inglese: “Shrubbery cake crumbled”, letteralmente “La torta di arbusti si sbriciola”. La chiusura del pranzo cremasco – confessate, chi non ha una mamma, una nonna o una zia che va fiera di queste ricette – è con la “Spongarda (dolce tipico cremasco)”. Ok. Tratteniamo il respiro: “Spongarda (typical sweet cream)”. Peccato non ci sia anche un digestivo. Che so, magari un cane in piedi.

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