14-03-2019 ore 14:07 | Economia - Mercati
di Giovanni Colombi

Cosmetica Italia. Il presidente Renato Ancorotti: “ottimismo per i prossimi anni”

“Il cosmetico si conferma un elemento di consumo quotidiano e irrinunciabile che, complici i nuovi modelli di acquisto, ha saputo resistere anche a fronte di congiunture negative”. Così commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, alla vigilia dell'apertura del Cosmoprof di Bologna. “Indicatori industriali come l’ampliamento e la qualificazione della capacità produttiva – prosegue Ancorotti - segnano andamenti di sviluppo che alimentano l’ottimismo per i prossimi esercizi. Il nostro Paese resta altamente competitivo sui mercati internazionali puntando su innovazione, qualità di prodotto e formazione del personale”.

Settore in continua crescita
Infatti nonostante uno scenario socioeconomico incerto, il settore cosmetico registra un andamento in crescita: i dati preconsuntivi 2018 registrano una fatturato globale superiore agli 11 miliardi di euro, segnando un incremento del 2% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni incidono significativamente sui valori di produzione con un incremento del 3,6% e un valore di 4.800 milioni di euro. La bilancia commerciale, anche a fronte di importazioni stabili, segna l’ennesimo record per il comparto, approssimandosi ai 2.800 milioni.

L'Italia tra i leader del settore
In Europa l'Italia, con 35 mila occupati che salgono a 200 mila con l'indotto, è il quarto sistema economico della cosmetica dopo Germania, Francia e Regno Unito. Le donne impiegate nel settore rappresentano il 54% mentre la media dell'industria manifatturiera è ferma al 28%. I laureati sono l'11% degli occupati contro una media nazionale del 6%. Oltre agli specializzati in chimica farmaceutica e cosmetologia, sono numerosi gli addetti specializzati in economia e marketing. Le imprese italiane della cosmesi investono il 7% del fatturato in innovazione, tecnologia, ricerca e sviluppo: la media nazionale è stimata attorno al 3%. Da sottolineare il fatto che il 65% del make-up consumato in Europa è prodotto da imprese italiane.

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