14-01-2016 ore 14:16 | Economia - Sindacati
di Paolo Carelli

Occupazione. Cattaneo: "Diminuita la cassa integrazione, ora nuovi modelli di lavoro"

“Il 2015 può essere letto come l’anno di assestamento della crisi e delle sue cause. Se gli anni precedenti hanno purtroppo falcidiato le piccole imprese e gli artigiani, oggi si assiste al tentativo di rielaborare il lavoro sulla base di certezze, seppur in un mercato in continua fluttuazione”. E’ quanto sostiene Omar Cattaneo, segretario della Fim Cisl Asse del Po nel consueto punto della situazione di inizio anno.

 

Minore ricorso agli ammortizzatori sociali

Secondo i dati riportati dall’osservatorio interno del sindacato dei metalmeccanici, riferiti ai territori di Cremona, Mantova e Lodi che compongono l'Asse del Po, infatti, il ricorso agli ammortizzatori sociali ha fatto registrare una diminuzione in tutte le sue forme e variabili: sono diminuite le aziende che hanno fatto richiesta di cassa integrazione ordinaria (da 138 a 96), di accordi in deroga (da 142 a 96), di contratti di solidarietà (da 12 a 1) e che hanno avviato procedure di mobilità (da 38 a 4). Anche i dipendenti coinvolti sono diminuiti passando da oltre seimila a 3.491, di cui in gran parte rientranti nella cassa integrazione ordinaria.

 

Verso un nuovo modello di relazioni industriali

Cattaneo sottolinea come ci sia ancora molto da fare: “Mancano veri investimenti – afferma - ed il governo in questo frangente è assente, investimenti che possono proiettare le imprese in una nuova dimensione dove il lavoratore abbia meno compiti manuali e più professionalità concettuale in grado, quindi, di essere vero protagonista della rivoluzione tecnologica alle porte. Puntare in questa nuova dimensione, promuovendo una contrattazione territoriale e trasformando le difficoltà in opportunità, ci consentirebbe di essere nel percorso giusto; la crescita culturale dei giovani deve avere la priorità del lavoro come base di partenza. La scommessa da affrontare nell’immediato futuro è questa e sindacati, imprenditori ed istituzioni devono convergere in questa direzione; il lavoratore deve essere al centro dell’organizzazione del lavoro ed incidere in essa con proposte e suggerimenti”.

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