14-01-2013 ore 17:50 | Economia - Aziende
di Riccardo Cremonesi e Andrea Galv

Cremasco, aziende in crisi. Luca Ferla: "Il Gruppo sconta l'insolvenza dei clienti ma continua ad operare e combattere sul mercato". In cassa integrazione 67 dipendenti. Il video

"Non siamo spariti. Il gruppo Ferla esiste e sta ancora operando; andiamo avanti a combattere sul mercato come abbiamo sempre fatto". Così Luca Ferla nell'incontro di oggi pomeriggio coi cronisti cremaschi dopo le notizie riguardanti la liquidazione dell'azienda che dirige: "bisogna far chiarezza. Il gruppo Ferla c'è ancora, abbiamo solo messo in campo una massiccia ristrutturazione per quanto riguarda il mercato Italia che adesso dovremo rimodulare. Sarà pronto nel giro di 3 mesi con i nostri advisor".

L'insolvenza dei clienti
Il problema è chiaro: "siccome il 95% dei nostri clienti sono insolventi, non stanno pagando, abbiamo dovuto fermare i cantieri". Anche coi cantieri chiusi, argomenta Ferla, le persone vanno pagate e dopo un paio di mesi è stato costretto a chiedere la cassa integrazione straordinaria, mettere in liquidazione e quindi andare a recuperare i crediti. Le persone in cassa integrazione sono 67, 56 della Multiservice e 11 della Energy. Buona parte saranno ricollocate in altre aziende del gruppo, non tutte: "20 sono già al lavoro" aggiunge l'imprenditore cremasco. Ora tutto passa dal piano quinquennale che deve essere stilato con gli advisor e sarà pronto in 3 o 4 mesi. Le difficoltà riguardano la situazione del mercato e le strategie che verranno adottate. "Comunque - sottolinea Ferla - i dipendenti hanno ricevuto lo stipendio di dicembre, la tredicesima, tutti i contributi pagati sino all'inizio della cassa".



La rimodulazione ed il piano quinquennale
Il gruppo Ferla è impegnato nel settore idraulico, elettrico, biogas, eolico e attraverso Comfort Home, aperto l'anno scorso col geometra Francesco Barbaglio anche nell'arredo bagno, nel wellness, parquet e rivestimenti. Il messaggio che l'imprenditore ha voluto lanciare è chiaro: "il Gruppo Ferla non abbandona il mercato Italia, va avanti ad operare con una rimodulazione, che è stata purtroppo molto veloce, per poter consentire di tutelare gli interessi dell'azienda e dei dipendenti". Ora, fatta questa operazione, si sono ritagliati qualche mese di tranquillità per poter gestire l'emergenza.

Il mercato estero
Attualmente sul mercato Italia, per il gruppo Ferla sono al lavoro 65 dipendenti. "E' stata una scelta dolorosa, ma non c'era soluzione per l'abbandono dei cantieri, anche perché noi non abbiamo macchine utensili. Già da settimana prossima i ragazzi non andranno sui cantieri". Per quanto riguarda l'estero, invece, "sono state fatte scelte azzeccate su mercati giusti". Quasi impossibile convertire i lavoratori in esubero, non solo per l'essenziale conoscenza dell'inglese. Un fattore che il nostro sistema di impresa sarà costretto a scontare a lungo, in particolare confidando su politiche a dir poco decrepite.