13-05-2020 ore 13:58 | polocosmesi
di Lisa Dansi

Polo della Cosmesi, le nuove strategie delle aziende per affrontare il post Covid19

Prosegue l’indagine del Polo della Cosmesi sulla situazione della filiera produttiva dopo l’emergenza Covid19. Gli imprenditori si trovano ad affrontare molte incognite: oltre alla preoccupazione per la salute, c’è quella legata all’impatto economico della pandemia in Italia e all’estero e alla necessità di colmare il vuoto lasciato dall’annullamento di molti eventi del settore. E’ di pochi giorni fa la notizia della cancellazione della 53° edizione di Cosmoprof Bologna, un appuntamento irrinunciabile per presentare nuove idee, nuovi prodotti, nuovi progetti. Ripartire è prioritario, ma lo è altrettanto individuare la strategia giusta per contenere i danni economici e affrontare le mutate condizioni di mercato.

 

L'utilizzo del cloud

“Come fornitore di Servizi IT essenziali, Pipeline ha potuto per legge continuare le proprie attività. Internamente avevamo già tutti gli strumenti per passare allo smart working e quando si è reso necessario, abbiamo continuato le attività fuori ufficio senza difficoltà e la nostra capacità produttiva è rimasta intatta - racconta Giuseppe Nocita, Ceo Pipeline - Il vero problema è stato lo stop delle linee produttive e delle attività delle aziende clienti, che sta causando ritardi sui progetti in essere che richiedono controllo e interazione diretta tra sviluppo e utilizzo. Ecco perché in questo momento cruciale stiamo accelerando il passaggio e la trasformazione di Parcel Cosmetics anche su cloud, grazie a Microsoft Azure. Una scelta strategica che ci sta impegnando molto a livello tecnico e ingegneristico, ma che avrà molti effetti positivi a livello di ridondanza, distribuzione dell’utilizzo in smart working, misurabilità delle prestazioni e controllo. Al netto di questa scelta però, è pur vero che creme, mascara, rossetti e ciprie non si creano nei server. Sono in contatto con diversi nostri clienti e il sentimento che emerge è di grande preoccupazione. La cosmetica è legata alla cura dell’immagine e questa si esprime nelle attività sociali. Finché non avremo una chiara idea sui nuovi modi e i tempi delle nuove forme di socialità, resterà questa cappa di incertezza e forte preoccupazione”.

 

Smart working

Se per Nuova Guseo, azienda che si occupa di costruzioni meccaniche, è presto per calcolare i danni al settore provocati dall’emergenza sanitaria, quel che serve attivare subito sono campagne di sensibilizzazione e di informazione capillare per minimizzare gli eventuali rischi di un riacutizzarsi del contagio. “La nostra società è rimasta chiusa per un breve periodo, il tempo necessario per organizzare, ove possibile, il lavoro da remoto, strutturare l’operatività in condizioni di sicurezza e redigere il relativo da distribuire a tutto il personale, secondo le disposizioni ministeriali. Abbiamo ripreso a circa il 30% della forza lavoro disponibile ed oggi siamo alla quasi totalità del personale impiegato”, spiega Gherardo Marchini, responsabile sales & marketing di Nuova Guseo.

 

Videoconferenze

Cancellati eventi di settore e molte fiere, tra le quali anche Cosmoprof Bologna, le aziende hanno cercato, tramite smart working e tecnologie digitali, di mantenere vivo il contatto con i clienti e di presentare le novità, seppur da remoto. È la strategia adottata con successo da MPlus Cosmetics, come racconta Michela De Frenza, marketing manager. “Appena ci siamo resi conto che l’emergenza avrebbe stoppato molte fiere, abbiamo cercato di presentare quelle che erano le collezioni destinate al Cosmoprof Bologna ai nostri clienti, dando loro l’opportunità di provare i nostri prodotti tramite kit (inviati direttamente a casa) e presentazioni in video conferenza con i nostri commerciali. La nostra sales force (che non si è mai fermata) è sempre rimasta in contatto con i clienti e il nostro impegno è stato rivolto a soddisfare le loro esigenze e a dare continuità ai progetti in fase di sviluppo. Abbiamo riaperto le operation a metà di aprile ed il rientro è stato valutato attentamente per garantire la sicurezza del personale. E’ stata predisposta una sanitizzazione preventiva e una costante sanificazione dei punti più a rischio (come postazioni di lavoro, maniglie etc), turni diversificati, spogliatoi e aree di ristoro straordinarie per evitare affollamenti o concentrazione di persone (abbiamo applicato misure più restrittive rispetto a quelle consigliate, come una distanza di 1,5 m anziché di 1 metro…). Abbiamo referenti che monitorano costantemente che il personale segua le istruzioni ed in fase di ingresso c’è la valutazione delle stato di salute con misurazione della temperatura”.

3531