13-03-2023 ore 12:34 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Covid, Nursing up sull'indennizzo agli operatori defunti. 'Troppa burocrazia per i famigliari’

Nella settimana in cui si celebrano le donne, il sindacato Nursing up, con il segretario Antonio De Palma commemora tutte le infermiere che hanno dato la vita nella battaglia contro il Covid. Senza dimenticare le operatrici sanitarie che ogni giorno sono a fianco dei pazienti. “Sabato 4 marzo - dichiara - sono scaduti ufficialmente i termini per la cosiddetta elargizione una tantum destinata ai parenti dei familiari dei professionisti della sanità deceduti, sul campo, con coraggio, a causa del Covid. L’Inail ha messo a disposizione un fondo di circa 15 milioni di euro. Ad oggi sarebbero pervenute solo 300 domande, mentre, come noto, gli operatori sanitari deceduti, tra medici e infermieri, secondo i dati ufficiali, sono circa 500”. De Palma si domanda: “50 mila euro possono essere considerati un indennizzo equo, per la vita di un operatore sanitario? Agli operatori deceduti, se ne aggiungono 320 rimasti vittime del contagio”.

 

‘Categoria più colpita’

“La professione più colpita è stata, in assoluto, quella dei tecnici della salute, in prevalenza infermieri. L’analisi per professione dell’infortunato conferma la prevalenza dei contagi tra il personale dell’ambito sanitario, con la categoria dei tecnici della salute al primo posto con il 37,7 per cento delle denunce (in tre casi su quattro, ricordiamolo doverosamente, si tratta di donne), l’82,3 per cento delle quali relative a infermieri. È doloroso e triste il solo pensare che famiglie travolte dal dolore più grande, come quello di aver perso un proprio congiunto per mano del Covid possano avere, paradossalmente, anche la grande colpa di non essersi informate abbastanza per inviare in tempo la domanda di accesso ai fondi. Vogliamo invece pensare, legittimamente, che il Governo di un paese civile, di concerto con le regioni e con le aziende sanitarie, conoscendo bene, uno per uno, i nomi dei professionisti deceduti per causa di servizio, avrebbe avuto modo e maniera di contattare direttamente le famiglie, informandole del riconoscimento economico al quale avevano diritto”.

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