13-01-2019 ore 14:45 | Economia - Associazioni
di Ilaria Bosi

Cambiamenti climatici. È l'inverno più caldo dall'800, si rincorrono la siccità e le gelate

I cambiamenti climatici stanno stravolgendo l'ambiente. Al nord non piove e non nevica dall’inizio dell’inverno e gli effetti si fanno sentire con il ripetersi di incendi boschivi fuori stagione mentre cresce l’allarme degli agricoltori per la mancanza di acqua necessaria a creare le riserve idriche per i prossimi mesi. Un antico proverbio contadino dice che “sotto la neve c’è il pane”: rimarca l’importanza delle nevicate per coprire i terreni e le semine contro i grandi geli dell’inverno, ma la mancanza di precipitazioni rischia di compromettere colture come grano e mais, basi alimentari di mucche e vitellini nelle stalle della Penisola.

 

Inverno caldo

A preoccupare la Coldiretti anche il livello dei laghi con quello di Como che si trova sotto di 34 centimetri rispetto alla media storica con un riempimento poco sopra il 23%. La mancanza di precipitazioni è accompagnata al Nord da una anomalia nelle temperature dopo che l’anno appena trascorso è stato il più caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia con una anomalia di +1.58°gradi sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000), secondo Isac Cnr.

 

Siccità e gelate

“L’aumento medio delle temperature è accompagnato dall’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma e – sottolinea la Coldiretti – si manifesta il rincorrersi di siccità e gelate, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole. Il risultato – conclude la Coldiretti - è il ripetersi di eventi estremi che provocano danni all’agricoltura che nel solo 2018 ha subito perdite per 1,5 miliardi di euro”.

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