12-12-2016 ore 17:45 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Latte e derivati, nuova normativa. Ora è obbligatorio indicare l'origine nell'etichetta

Nei giorni scorsi è stato firmato, dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il decreto che introduce in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero-caseari in Italia. Con questo sistema sarà possibile indicare con chiarezza la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte uht, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. Il provvedimento si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale. Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che sono già disciplinati in merito. Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.

Cosa prevede la normativa
L'etichetta prevede le seguenti diciture: Paese di mungitura, nome della nazione nel quale è stato munto il latte; Paese di condizionamento o trasformazione, nome della nazione in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte. Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato nella stessa nazione, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio Origine del latte: Italia. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più nazioni, diversi dall'Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: latte di Paesi UE, se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei oppure latte condizionato o trasformato in Paesi UE, se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell'Unione europea, verrà usata la dicitura Paesi non UE.

La soddisfazione della Coldiretti
“L'etichettatura di origine – commenta il presidente della Coldiretti Cremona, Paolo Voltini - è una grandissima vittoria per gli agricoltori e per tutti i cittadini. Si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy, con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, così come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia stato obbligatorio fino ad ora riportarlo in etichetta. Il risultato raggiunto rappresenta un importante segnale di cambiamento anche a livello comunitario, dove occorre proseguire nella battaglia per la trasparenza, perché quanto abbiamo conquistato per il latte si applichi anche a tutti gli altri prodotti agroalimentari. L’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte è necessario per il 96% degli italiani che lo ritengono un elemento rilevante di trasparenza per fare scelte di acquisto consapevoli. In Italia sono presenti 1,7 milioni di mucche da latte: oltre 145 mila sono in provincia di Cremona e producono oltre 1 milione di tonnellate di latte all'anno, pari al 10% di quanto munto sul territorio nazionale”.

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