11-06-2020 ore 15:30 | Economia - Sindacati
di Claudia Cerioli

Cremasco. Cassa e reinserimento lavorativo, il futuro per La Tela e le cooperative sociali

Qual è la situazione delle cooperative sociali? Che prospettive ha La Tela, che aveva chiuso i battenti poco prima del lockdown legato al Covid 19? Ne abbiamo parlato con Cesare Leoni, responsabile delle cooperative sociali per la Cgil. “Per quanto riguarda La tela stiamo attendendo che l’Inps, su base del fallimento che la cooperativa sociale ha dichiarato, ci comunichi l’esito delle richieste degli stipendi arretrati e del Tfr. Sono coinvolti un’ottantina di dipendenti, per lo più donne”.

 

Reinserimento lavorativo

“Prima della chiusura per Covid-19 cioè il 5 o 6 marzo, avevamo anche incontrato la presidente del Consorzio Arcobaleno, Simona Bassi, per elaborare un progetto che andasse a sostegno degli ex lavoratori de La Tela: partirà nei prossimi giorni un corso di 20 ore per favorire il ricollocamento all'interno delle realtà aziendali che si occupano di cosmesi. Si svolgerà presso lo Ial (Innovazione apprendimento lavoro) Cisl di Crema di viale de Gasperi 56/b. Lo scopo è di conoscere la base attitudinale dei lavoratori e soprattutto le loro competenze. Possono aderire tutte le cooperative sociali”.

 

Lo scenario

“Tempo fa, prima cioè dell’emergenza coronavirus, Renato Ancorotti, patron dell’Ancorotti Cosmetics, si era dichiarato disposto ad entrare in questo meccanismo per cercare di dare una mano nel ricollocamento di alcuni ex dipendenti de La Tela. La chiusura dell'attività per pandemia non ha certamente aiutato. A livello generale comunque sul territorio, tutte le cooperative sociali sono in difficoltà per due motivi: per la mancanza di commesse e quindi di produzione e per l'inserimento lavorativo di persone disabili. Bisogna sempre tenere presente infatti che queste cooperative sono necessariamente collegate alle grandi aziende del territorio le quali attualmente si stanno riprendendo dopo la chiusura forzata e stanno utilizzando il personale lavorativo che hanno”.

 

Autunno ed estero

Le commesse sono molto rallentate o bloccate. I partner esteri stanno prendendo tempo, vogliono prima essere certi che non ci sarà una ricaduta. Tante aziende del nostro territorio, legate soprattutto al settore della cosmesi, attualmente stanno evadendo gli ordini ancora sospesi da prima del lockdown e molti uffici stanno ancora lavorando da casa. La vera sfida è capire come sarà in autunno e come si muoveranno i mercati esteri.

 

Uso della cassa integrazione

“Quasi tutte le cooperative – prosegue Leoni - hanno usufruito della cassa in deroga coprendo le 14 settimane fino a maggio. Ora per luglio e agosto la cassa è sospesa e riprenderà a settembre. In questo contesto è bene precisare che le cooperativi più in difficoltà sono quelle che servivano le scuole. Noi sindacati abbiamo mandato lettere a quanti di dovere (comprese amministrazioni e dirigenze scolastiche) affinché venissero pagati i servizi già in essere ma non abbiamo ricevuto riscontri. Questo significa che le piccole cooperative non hanno certezze, a maggior ragione quelle in cui non sono presenti sindacati. In questo caso dove non è presente un referente sindacale, è il solo datore di lavoro responsabile del decreto 81/2008 in materia di salute e sicurezza del lavoro”. Il futuro delle cooperative sociali è incerto: “L’auspicio è che attraverso il decreto Salva Italia, i fondi della Comunità europea possano aiutare anche le piccole realtà cooperative sociali”.

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