10-09-2020 ore 14:20 | Economia - Associazioni
di Giovanni Colombi

Coldiretti, “cade il segreto sui cibi stranieri”. Da oggi trasparenza sui flussi agroalimentari

Sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019. A sottolinearlo è la Coldiretti, nel riferire il risultato ottenuto nel Decreto Semplificazioni. “Nel provvedimento è inserita una norma che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari – evidenzia l'associazione - il decreto prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre saranno resi noti anche i dati identificativi degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”.

 

Distinguere il vero Made in Italy

Come spiega il presidente di Coldiretti Cremona , Paolo Voltini, “è un passaggio atteso ed importante, tanto per le imprese quanto per i cittadini italiani. Significa che per tutti i cittadini sarà possibile accedere alle informazioni relative alla reale origine dei prodotti che portano in tavola. È un risultato storico, raggiunto grazie alla battaglia della trasparenza che la nostra organizzazione sta portando avanti da anni per consentire ai consumatori di disporre di informazione corrette su quello che mangiano. Una misura finalizzata a distinguere il vero Made in Italy e a garantire scelte di acquisto consapevoli”.

 

Prodotti stranieri spacciati per italiani

Il provvedimento si affianca all’etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti e che la Coldiretti chiede di estendere in ambito Ue a tutto l’agroalimentare. La misura, osteggiata da anni dalle agguerrite lobby, abbatte uno storico muro e mette fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani anche per consentire interventi più tempestivi in caso di allarmi alimentari che provocano gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione nei consumatori, a fronte all’impossibilità di conoscere la provenienza degli alimenti coinvolti.

 

Gli allarmi alimentari

Nel 2019 in Italia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 371 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 58 (16%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 162 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (43%) e 151 da Paesi extracomunitari (41%), secondo uno studio della Coldiretti sui dati del Rassf. In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (84%).

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