10-08-2022 ore 14:37 | confcommercio
di Stefano Anceschi

Confcommercio vicino ai giovani imprenditori per la modernizzazione del comparto

Da una ricerca dell’Osservatorio “Nuove Generazioni” emerge che “il lavoro ideale del futuro è quello da libero professionista o da imprenditore. Lo dice il 70% degli intervistati”. Questo bisogno di un impiego gestito in autonomia è una opportunità per tutto il sistema economico e sociale. Il territorio del cremasco, poi, da sempre, si è dimostrato dinamico, con una forte vocazione all’imprenditorialità, giustamente ambizioso e determinato.

 

Crema ambiente da sempre dinamico e un ottimo incubatore di “start up”

Guardando i dati della Camera di Commercio emerge la forza, anche sul nostro territorio, di una generazione (quella dei giovani) che rivendica un nuovo protagonismo. Sull’economia provinciale le attività gestite da under 35 valgono circa il dieci per cento del totale. Una quota che, soprattutto nel periodo della pandemia, si è assotigliata. Il loro numero, infatti, è passato dalle 2.336 di fine marzo 2017 alle 2.037 del dicembre 2021. Di queste il commercio rappresenta la voce più consistente (523) seguita, per importanza dai servizi di alloggio e ristorazione (241 unità).

 

Tutti i servizi di Confcommercio dedicati ai “nuovi imprenditori”

Come Confcommercio vogliamo sostenere l’imprenditoria giovanile. E lo facciamo concretamente, con un ufficio dedicato alle start up, con la possibilità di accompagnare l’apertura di una impresa e la fase di avvio, con un ufficio bandi che aiuta a recuperare contributi a fondo perduto, con l’Ascomfidi per garantire l’accesso al credito. Al nostro interno abbiamo creato un gruppo dedicato (aperto fino a chi ha meno di quarantadue anni, come indica anche Confcommercio a livello nazionale), proprio per favorire l’incontro e la condivisione delle “buone pratiche”. E il nostro presidente, Davide Garufi, siede anche nel consiglio regionale e in quello nazionale, a testimonianza del buon lavoro che abbiamo saputo svolgere a livello provinciale.

 

I “giovani” leva per la modernizzazione del comparto

Pensiamo ai giovani come chi, più di ogni altro, può interpretare l’evoluzione che accompagna i nostri tempi. Dalla transizione digitale al declinare, anche nelle piccole e medie imprese i temi della sostenibilità. Nessuno più di loro ha la capacità di fare innovazione, di investire tutta la sua passione e il suo impegno per dare concretezza ai propri sogni. In questo modo si anticipa il futuro. Lo si fa mettendo in campo una “modernizzazione” che è trainante per l’evoluzione di tutto il comparto e di cui, più che mai in passato si avverte il bisogno. Non è un caso che, dalla stessa indagine, emerge che i settori che cambieranno di più saranno il commercio, i servizi alle persone e i servizi alle imprese, mentre quelli che subiranno meno variazioni sono invece l’agricoltura e i trasporti. Si prevede che ci saranno tre settori che vedranno un’esplosione di nuove professioni nei prossimi dieci anni: quello informatico/tecnologico, quello del marketing e della pubblicità e i “green jobs”. Noi siamo pronti, in nome di “valori condivisi” e di una cultura che, da tempo, stiamo cercando di affermare anche tra i nostri associati.

 

Creiamo le condizioni perché valga la pena di investire su se stessi

Non voglio, con questo editoriale, parlare solo a loro. Ma mi rivolgo a chi sente, nel proprio animo, l’ambizione o la vocazione ad aprire una propria attività. Credo che, parlando di autoimprenditorialità, troppo spesso si finisca con il porre l’accento su ciò che non funziona e questo spesso intimorisce i ragazzi. Come Confcommercio vogliamo esprimere una idea diametralmente opposta. Vogliamo valorizzare quelle esperienze e quei modelli che funzionano. Vogliamo essere al loro fianco, così da aiutarli a capire che non sono solo, vogliamo rassicurarli creando le condizioni per le quali vale la pena investire su se stessi.

 

(Nella foto Stefano Anceschi, direttore generale Confcommercio Cremona)

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