10-04-2018 ore 21:12 | Economia - Aziende
di Marilisa Cattaneo

Crema, futuro dell’Università. Righini ospite del Rotary: 'centro ricerca e alta formazione'

Un centro di ricerca e alta formazione capace di fondere scienze matematiche e informatiche. In stretta correlazione con le forze economiche e le peculiarità del territorio. Questo il possibile futuro dell’università di Crema. Un tema caldo e sentito, trattato oggi durante la conviviale del Rotary Club Crema al Ridottino. Accanto al presidente Renato Ancorotti l’ospite d’onore: Giovanni Righini, professore associato di ricerca operativa presso il dipartimento di tecnologie dell’informazione dell’università degli studi di Milano.

 

Strategia di sviluppo del territorio

Il dipartimento di informatica dal 2020 abbandonerà la sede di Crema. A partire dal prossimo settembre le matricole frequenteranno i corsi nella sede recentemente ultimata di via Celoria a Milano. Gli studenti del secondo e terzo anno completeranno il ciclo in città. Nella sede di via Bramante, secondo Righini si dovrebbe “pensare ad una strategia di sviluppo del territorio, seguendo le linee guida dell’Unione Europea”. Ovvero ricerca scientifica, alta formazione, mobilità di persone e idee, formazione permanente, trasfusione di conoscenze da studiosi a pubblico e sviluppo territoriale: ecco le tappe da percorrere per ottenere risultati a lungo termine e in linea con l’economia mondiale.

 

La connessione tra matematica e informatica

“Serve innaffiare le radici dell’albero per coglierne i frutti”, ha aggiunto il ricercatore: “Il nostro territorio deve analizzare ciò che manca per arrivare a ciò che non c’è e colmare un bisogno”. Impensabile fondare un nuovo polo universitario per ovvie ragioni di sostenibilità. “L’ipotesi più percorribile – ha concluso Righini - potrebbe essere dar vita ad un centro di formazione e ricerca monotematico. Incentrato su matematica e informatica”. Dovranno essere strettamente connessi e indirizzati ad un obiettivo comune. Prima di calamitare gli studenti bisognerà essere attrattivi per i ricercatori locali, desiderosi di investire nel proprio territorio. Non sono mancante considerazioni sulla capacità o la possibilità di mantenimento e valorizzazione del dipartimento di informatica, per alcuni trascurato da anni e quindi condannato a morte certa.

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