09-12-2020 ore 14:27 | Economia - Aziende
di Giovanni Colombi

La formazione in Lumson. L’emozione di apprendere, intervista a Marco Meschini

“Investire sulle persone significa considerarle una ricchezza”. Questa asserzione da sola capovolge un vecchio paradigma che considerava la formazione un costo da sostenere anziché un investimento da fare. Lumson ha costruito tutta l’area del Training ragionando sul valore dei percorsi formativi, non più esclusivi, ma promossi e attivati per un’ampia fetta della popolazione aziendale. Dal 2016 infatti, in concomitanza con la costituzione di una nuova Funzione HR concentrata sull’innovazione di processi, sistemi e mentalità, Lumson ha impiegato molte delle sue energie nello strutturare piani formativi annuali necessari, da un lato, a completare le expertise dei suoi dipendenti attraverso competenze tecniche e abilità specifiche e dall’altro a rafforzare e sviluppare competenze soft. Per lo sviluppo di queste ultime, l’Azienda ha scelto come Partner Ismo, società milanese di formazione e consulenza, leader nel contesto italiano, focalizzata sul valore delle persone e da sempre al fianco delle organizzazioni nel raggiungimento dei loro obiettivi.

 

Il corso

In questo articolo vogliamo raccontare l’ultimo dei percorsi che l’Azienda ha realizzato nell’autunno 2020 intitolato: “Alla scoperta di sé: risorse personali e professionali, potenziale e ruolo”. Il corso ha visto coinvolti 23 dipendenti, di età compresa tra 21 e 32 anni appartenenti a diverse aree aziendali. Già dal titolo deduciamo i temi sfidanti e profondi che sono stati affrontati durante le giornate formative: accrescere la consapevolezza di sé, comprendere il ruolo che ricopriamo e che ci è stato affidato ed esplodere le tante capacità che abbiamo, ma che a volte crediamo di non possedere, attraverso un processo di ascolto e scoperta di noi stessi. Per conoscere qualche dettaglio in più, abbiamo incontrato Marco Meschini, psicologo del lavoro e clinico, consulente e trainer di Ismo, da anni al fianco di Lumson nella progettazione ed erogazione di percorsi formativi ad alto impatto emotivo.

 

Com'è nata l'idea di questo percorso formativo?

“Prima della pandemia dovuta al Covid-19 – spiega il professore Meschini - vivevamo da tempo in uno scenario economico caratterizzato da livelli elevatissimi e crescenti di incertezza, cambiamento, complessità e instabilità. Il virus e i suoi impatti non hanno fatto altro che accentuare ancora di più quelle tendenze. Se a questo aggiungiamo il processo di digitalizzazione, che sta trasformando la società in generale e le aziende, il rischio è di mettere “l’uomo e l’umano all’angolo”. In un contesto esterno tanto turbolento e fuori controllo le aziende, per avere successo e non soccombere, hanno bisogno più che mai di puntare su precise competenze organizzative: innovazione, visione, coraggio, flessibilità, motivazione, capacità di attrarre e trattenere il talento, orientamento al cliente finale e agli stakeholder, attenzione alla sostenibilità e ad un agire etico. Le aziende che intendono sviluppare questi aspetti possono farlo solo dando valore e prendendosi cura delle proprie persone e delle loro competenze”.

 

Valorizzare le persone

“Il percorso formativo dedicato a giovani di Lumson – continua Meschini - è nato dalla lettura dello scenario odierno ed è stato, per l’azienda, un’occasione preziosa per poter conoscere di più le proprie persone per poi essere in grado di valorizzarle, al meglio, sul campo. Per i partecipanti è stata un’opportunità importante per prendere pieno contatto con il proprio “stato” odierno in termini di motivazioni, ambizioni, capacità, valori, limiti. Un percorso in linea con le esigenze di ciascuno e il proprio potenziale e, contestualmente, con le esigenze dell’azienda e del business. I partecipanti hanno potuto sperimentare le modalità e gli atteggiamenti più efficaci e più in linea sia con le proprie caratteristiche, sia con le aspettative dell’azienda. Non da ultimo, durante il corso, i partecipanti hanno sperimentato precise competenze utili all’agire professionale all’interno dei contesti organizzativi odierni: leadership, comunicazione, intelligenza emotiva, coraggio, team working. Una simile esperienza lascia alle persone la bellezza e l’utilità di nuovi legami umani e professionali, la gratitudine verso un’azienda che oltre a chiedere loro prestazioni offre momenti importanti di crescita personale e professionali, l’emozione dell’apprendimento, l’entusiasmo e il desiderio di continuare a “lavorare su di sé”. I partecipanti sono stati invitati ad uscire dalla propria comfort zone per scoprire la persona e il professionista che si può essere, lasciando alle spalle chi si è stati fino a quel momento. Ciò può non essere facile, soprattutto se lo si fa in modo autentico e sincero, proprio come hanno fatto i partecipanti, i quali, attraverso il percorso formativo hanno acquisito non tanto “nozioni in generale”, ma una maggiore consapevolezza di sé e su come valorizzare al meglio il proprio potenziale umano (Humanship) e le proprie capacità personali e relazionali. Tutto ciò potrà essere applicato ovunque si troveranno ad agire, a partire dai rispettivi ruoli all’interno di Lumson (ruoli presenti e futuri)”.

 

Il capitale umano

“Parliamo di un apprendimento emotivo ed esperienziale – conclude Meschini – lo porti con te per tutta la vita e in tutti i contesti all’interno dei quali ti trovi e ti troverai ad agire. Guadagni un patrimonio umano, prima che professionale, che ti arricchisce come persona; è un apprendimento con la “A” maiuscola, che coinvolge molteplici piani del nostro essere: il piano cognitivo, emotivo, relazionale, operativo-pragmatico”. Alla domanda conclusiva: “Il fattore umano è dunque un fattore competitivo-chiave anche nella società 4.0?”, la risposta di Meschini rassicura chi oggi teme che l’intelligenza artificiale possa dilagare anche in campi così “delicati” quali quelli presidiati dalle Risorse Umane: “Assolutamente sì e lo sarà sempre di più! Lo sviluppo del fattore umano aziendale è il vero asset strategico su cui investire, e il capitale umano un fattore di successo da presidiare e sviluppare con continuità e metodo”.

 

Crescita insieme alle persone

Per valutare a pieno la bontà di un percorso formativo e riuscire ad apprezzarne l’efficacia oltre a comprenderne le origini e il significato è necessario raccogliere le esperienze di coloro che ne sono stati protagonisti. Per questo motivo Lumson non solo ha richiesto alle persone di compilare i classici questionari di feedback al termine della formazione ma ha deciso anche di intervistare un campione rappresentativo dei 23 partecipanti. L’analisi di quanto raccolto sarà sicuramente materiale utile da cui la funzione HR dell’azienda partirà per definire il piano formativo del 2021 e, perché no, anche materiale da condividere in un prossimo articolo. Perché la buona FORM_ “AZIONE” è partecipata, co-costruita e la si fa non sulle persone, ma insieme alle persone.

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