09-11-2019 ore 13:00 | associazione libera artigiani
di Giovanni Colombi

Salute e sicurezza sul lavoro: alla Libera Artigiani tutta la consulenza necessaria

Gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro sono molti e molto spesso sottovalutati. Il guaio è che, in caso di mancanze, le sanzioni non sono di poco conto. Nessun problema: anche in questo caso, la Libera Associazione Artigiani di Crema offre un servizio completo e per saperne di più abbiamo chiesto chiarimenti a Fiorenzo Luppo, consulente della Libera Artigiani per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e suo responsabile del servizio prevenzione e protezione. “Quello che a volte – spiega Luppo - risulta un po’ deficitario da parte degli imprenditori è l’aspetto formale. Mi riferisco alla mancata registrazione di certi adempimenti obbligatori, in quanto occorre documentare agli organismi di vigilanza che l’attività imprenditoriale che si svolge non è improvvisata ma rispettosa di tutte le norme di legge”.
 

Può fare qualche esempio di formalità trascurate?
Quello che sfugge, per esempio, è l’obbligo di comunicazione all’Inail di determinati macchinari, come carri ponte, apparecchiature in pressione, centrali di produzione vapore ecc., nonché le relative verifiche periodiche sul loro stato; per impianti di una certa complessità è infatti obbligatoria una comunicazione all’Inail, che prima avveniva per raccomandata con ricevuta di ritorno ma oggi solo attraverso l’inserimento dati sul portale internet dell’Ente. A questo proposito, sottolineo che la Libera Artigiani si occupa di svolgere il servizio, su delega dell’imprenditore. Non sono rari i casi in cui non si è provveduto per tempo alla denuncia, perché di solito le aziende hanno tante cose a cui pensare. Chi effettua le installazioni fornisce la documentazione alle imprese, ma spesso si tende a dimenticarla in un cassetto, a causa di altri impegni. Il consiglio, allora, è quello di avere un consulente di fiducia, per far fronte a questi adempimenti, e la Libera questo tipo di consulenza è in grado di offrirla, con il relativo supporto. Basta infatti dimenticarsi di inserire dei dati, di rinnovare un certificato o un attestato di formazione o di effettuare una verifica periodica obbligatoria che, in caso di controllo da parte degli organi competenti, scattano sanzioni da migliaia di euro; per la grande industria sono briciole, ma per un piccolo artigiano rappresentano un esborso significativo”.

 

Il monitoraggio

“Da un anno - prosegue Luppo - è in corso un monitoraggio da parte di Regione Lombardia e dell’ATS Valpadana, a cui fa riferimento Crema, per quanto riguarda le apparecchiature di sollevamento. È bene ricordarlo, perché può essere che qualche imprenditore non ne sia ancora al corrente. Non bisogna sottovalutare le comunicazioni formali via pec da parte della pubblica amministrazione, che ormai comunica solo mediante questo mezzo. Per questo occorre consultare quotidianamente la propria mail pec, perché a volte arrivano prescrizioni che danno anche solo pochi giorni di tempo per i relativi adempimenti e trascurarle può comportare seri problemi”.
 

Se qualcuno non avesse provveduto a denunciare un particolare macchinario e provvedesse solo una volta letto questo articolo, sarebbe lo stesso in regola?
Non è un problema, vale il principio “meglio tardi che mai”. Una volta sanata la situazione, non ci sono sanzioni da pagare. L’importare è farlo. Un altro aspetto importante da tenere in considerazione, e che pure a volte si trascura, è lo stato dell’impianto elettrico aziendale, la cosiddetta messa a terra. Bisogna avere la dichiarazione di conformità, per poter fare la denuncia dell’avvenuta realizzazione. Spesso, però, nel corso degli anni, le aziende hanno subito trasformazioni ed è capitato che l’ATS abbia richiesto allora una dichiarazione di rispondenza (DIRI). Succede quando non è possibile recuperare la dichiarazione di conformità oppure quando se ne hanno tante ma manca una certificazione globale, allora basta rivolgersi a un professionista qualificato che, una volta fatte le verifiche del caso, dichiarerà che l’impianto risponde alle specifiche date dalle norme tecniche”.

 

Le scadenze

“E poi si deve stare attenti a non farsi scappare le scadenze della formazione obbligatoria, normalmente di durata quinquennale o triennale, nel caso del primo soccorso. Ci sono corsi di diverso tipo: responsabile di sicurezza interno all’azienda, primo soccorso, addetti alla realizzazione di impianti o di conduzione di determinati macchinari, per fare degli esempi. Anche in questo caso, basta che il certificato sia scaduto da un mese e si può incorrere in sanzioni. Oppure, si rischia di doversi mettere in regola all’ultimo minuto e di dover spendere molto di più del necessario, se si devono rinnovare diversi patentini in una volta sola. Va sottolineato che il mancato rinnovo di questi corsi impedisce anche di poter lavorare e, di conseguenza, si possono perdere importanti commesse, magari attese da tempo. La Libera Artigiani organizza corsi di formazione, con sconti significativi per gli associati e sul suo sito internet (www.liberartigiani.it/corsi) si può consultare il calendario. Infine, non dimentichiamo neppure le visite mediche di idoneità al lavoro, che un dipendente deve effettuare ogni anno. È vero che i centri di medicina del lavoro avvisano per tempo le imprese dell’avvicinarsi delle scadenze, ma può succedere che un imprenditore rimandi per via di altri impegni e così facendo si dimentichi dell’obbligo”. Considerati tutti gli adempimenti esistenti, meglio dunque avvalersi della consulenza e del servizio offerto dalla Libera Artigiani. Per qualsiasi informazione, rivolgersi alla sede in via Di Vittorio 36 o telefonare al numero 0373/2071.

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