09-04-2020 ore 18:15 | Economia - Aziende
di Claudia Cerioli

Cosmesi cremasca. Renato Ancorotti chiede 'regole certe per garantire salute e lavoro’

Come annunciato in un nostro articolo precedente, da venerdì 3 aprile, dopo un periodo di stop imposto dal Dpcm per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, alcune aziende cremasche hanno riavviato la produzione. In particolare nel settore della cosmesi, tra cui la Ancorotti Cosmetics. Ne abbiamo parlato con Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia.

 

Mantenere il lavoro

“In questo momento – spiega l’imprenditore cremasco - non stiamo lavorando per il guadagno, ma abbiamo riaperto principalmente per consentire ai dipendenti di mantenere il proprio posto di lavoro. La riapertura è stata graduale e in unità ridotta. Per il momento sono operative 100 persone su 350, scaglionate su doppi turni. Naturalmente con tutti i sistemi di sicurezza che adottiamo da sempre, da prima cioè che venissero imposti dall’emergenza”.

 

Continuità economica

“Dopo la riapertura del 3 aprile stiamo fatturando il 30% del nostro solito trend, ma vogliamo garantire un minimo di continuità economica specie per i lavoratori. La salute è fondamentale, è al primo posto. Tuttavia, non vorremmo avere un altro problema, quello del posto di lavoro, in quanto se l’economia e le aziende restano ferme ancora per molto, alla ripartenza, che non sappiamo esattamente quando sarà, saremmo costretti a licenziare. Per evitare questo stiamo gradualmente cercando di tenere a galla quello che è possibile fare Ripeto, sempre rispettando le regole del Decreto”.

 

Salute e lavoro

“Sostanzialmente al Governo e a tutti gli organi tecnici che stanno studiano come fare per non far affondare l'economia italiana, chiediamo di darci delle direttive sui sistemi di sicurezza molto chiare e dettagliate settore per settore, perché ogni ambito e ogni lavorazione devono avere regole certe da rispettare in toto per mantenere la sicurezza e per far lavorare i dipendenti senza paura. Salute e lavoro devono andare di pari passo. In collaborazione con le organizzazioni sindacali – conclude Ancorotti - sarebbe utile allestire un tavolo tecnico per capire quali sono le necessità di ogni azienda e garantire la maggior sicurezza possibile ai lavoratori”.

5350