07-11-2020 ore 14:24 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato Crema. Il presidente Soffientini: “riaprire subito i centri estetici”

“Non possiamo che essere solidali e condividere l’incredulità e la rabbia che stanno provando le imprese del settore estetico per l’esclusione delle loro aziende dall’elenco delle attività di servizi alla persona che possono restare aperte nelle zone cosiddette ‘rosse’ istituite con i recenti provvedimenti del Governo e che comprendono anche la Lombardia”, ha dichiarato Pierpaolo Soffientini, presidente della Confartigianato Imprese Crema raccogliendo lo scontento di molte imprenditrici del settore operanti nel nostro territorio.

 

Decisione incomprensibile

“Si tratta di un provvedimento gravemente penalizzante nei confronti di un settore – ha proseguito il presidente Soffientini – che sin dalla riapertura del 18 maggio ha applicato con la massima diligenza le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni, intensificando le già rigide misure previste sul piano igienico-sanitario, e si sono riorganizzate per garantire la massima tutela degli imprenditori, dei loro collaboratori e dei clienti. Una decisione incomprensibile in merito alla quale come confederazione abbiamo chiesto spiegazioni e motivazioni. Le imprese del settore estetico sono reduci da un periodo di chiusura prolungata che ha costretto molte aziende ad abbassare per sempre le saracinesche. I centri estetici di Confartigianato e tutti quelli regolari hanno riaccolto la propria clientela con la professionalità di sempre, offrendo quella sicurezza che durante il lockdown primaverile è stata messa a rischio dal dilagante fenomeno degli operatori abusivi. La chiusura delle attività imposta con i provvedimenti di marzo, aveva infatti già provocato, oltre all’evidente danno economico per le imprese del settore, un disagio crescente tra i cittadini, privati della possibilità di fruire di quei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico al quale tanta importanza viene attribuita dalla comunità scientifica”.

 

Rischio abusivismo

“Una situazione che aveva provocato una prevedibile impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori che già esercitavano l’attività in forma abusiva – ha sottolineato il massimo esponente della Confartigianato cremasca – e che in quel frangente, in assenza di qualsiasi garanzia sia sul piano formativo che igienico sanitario, hanno rappresentato ancor più un serio rischio per la salute dei cittadini, oltre che danneggiare ulteriormente sul piano economico le aziende in regola. Per questi motivi abbiamo sollecitato i nostri organismi confederali sia a livello regionale che nazionale ad intervenire con tempestività e decisione sul Governo al fine di sanare velocemente questa pericolosa criticità autorizzando, così come previsto per i parrucchieri, lo svolgimento dell’attività di estetica anche nelle zone definite ‘rosse’, a tutela della salute dei cittadini e dell’economia del settore e dello stesso Paese”.

 

 

Poca chiarezza

Un altro aspetto sul quale ha voluto richiamare l’attenzione il Presidente della Confartigianato Crema è la poca chiarezza e la “confusione” sulla corretta interpretazione della normativa emanata, in modo particolare per quanto concerne la questione relativa agli spostamenti tra comuni per fruire dei servizi aperti. “La nostra struttura sta ricevendo decine di telefonate da parrucchieri che vogliono conoscere se esiste la possibilità per i clienti abituali residenti in altri comuni di raggiungere i loro negozi. – ha evidenziato Soffientini – Risposte ufficiali in tal senso non riusciamo ad ottenerle, con i vari enti interpellati che si limitano, nel migliore dei casi, a interpretazioni verbali e sempre suscettibili di variazioni. In un periodo già così difficile e carico di incertezze le autorità preposte devono essere in grado di fornire indicazioni chiare, precise e univoche evitando di lasciare imprese e cittadini in balia di interpretazioni vaghe e dette a mezza voce, oltre al rischio di incorrere in pesanti sanzioni".

 

Ristori e imposte

"Siamo consapevoli poi che questo nuovo lockdown, seppur parziale, rischia veramente di avere conseguenze drammatiche su moltissime aziende dei settori più colpiti dalle restrizioni. – ha concluso il presidente della Confartigianato Crema – Per questo la nostra associazione, tramite gli organismi confederali, sta facendo pressioni perchè sia velocemente emanato il cosiddetto decreto ‘ristori-bis’. Confartigianato chiede di introdurre, accanto alle misure di immediato ristoro, contributi a fondo perduto, sul modello di quanto previsto dal ‘Decreto Rilancio’, erogati alle imprese danneggiate previa verifica del calo del fatturato riscontrato ad una certa data, rispetto al fatturato nel medesimo periodo, almeno semestrale, riferito all’anno precedente. Naturalmente, poi, insistiamo perché si prenda in seria considerazione l’ipotesi non di sospendere, ma di stralciare una parte di imposte 2020.”

3420