07-03-2019 ore 14:27 | Economia - Mercati
di Andrea Aiolfi

Il Canale Vacchelli come strumento di 'unità territoriale' nel progetto del Politecnico

Sono state presentate ieri, nella sala dei Ricevimenti del Comune di Crema, le esercitazioni del laboratorio di pianificazione urbanistica del Politecnico di Milano con protagonista il Canale Vacchelli, realizzate partendo dai Piano di governo del territorio di otto comuni del Cremasco: Spino d’Adda, Pandino, Vaiano, Cremosano, Crema, Izano, Salvirola e Genivolta. Coordinati dal professor Paolo Pileri, gli studenti hanno realizzato sei progetti per far rivivere e rendere accessibili a tutti, fisicamente e concettualmente, aree dei paesi o della campagna cremasca che non vengono valorizzati adeguatamente. Come sottolineato dall’assessore Cinzia Fontana e dal sindaco Stefania Bonaldi, questi progetti che coinvolgono aree sovracomunali potrebbero essere il punto di partenza per progetti condivisi dalle amministrazioni per uscire dalla logica del singolo comune che pensa solo a sé.

Percorsi ciclabili per riscoprire i paesaggi e la storia del territorio
L’idea del progetto “Vacchelli invisibile” è quella di più piste ciclopedonali che partendo dalla biblioteca del paese porti a costeggiare il corso d’acqua, posizionando lungo il percorso dei pannelli in lamiera metallica con lo scopo di indicare il tragitto, aiutare la visione del paesaggio e capire meglio ciò che riguarda il canale e quello che lo circonda. “Rifare in cascina” propone un collegamento ciclopedonale didattico, in modo da collegare tra loro i cascinali che abbiano mantenuto elementi storici insieme a quelli moderni. “La nuova èra” invece si focalizza in particolare su quattro strutture nei pressi del canale, alcune delle quali attualmente in stato di abbandono, che nell’idea dei progettisti diventerebbero spazi per la cittadinanza: ristoranti, laboratori o mercati.

Città e paesi da valorizzare
Sempre con un occhio di riguardo al cicloturismo, l’idea di “Filosovia Vacchelli” propone il posizionamento di pensiline multiuso e linee dipinte su strade edifici per collegare i luoghi di interesse dei paesi attraversati dal corso d’acqua. “Telo riscopriamo” che coinvolge i paesi della zona est del cremasco, ipotizza la riqualifica della piazza del paese, in modo che ritorni ad essere un punto di riferimento per gli abitanti e non solo un parcheggio, come spesso accade.

Il problema delle aree dismesse
Le ex fabbriche e sono diffuse in tutto il nostro territorio, da qui è partito il gruppo di “Ex-tendo” che si è concentrato su cinque aree dismesse (Shelfinox,Olivetti, Mae, Inar e la cava dismessa di Genivolta), collegando queste porzioni di territorio attraverso un percorso ciclopedonale con partenza dal Canale si renderebbero di nuovo vissute aree che sono portatrici di memoria storica e che rischiano di essere dimenticate. Un esempio è l’area dell’ex Inar a Romanengo nel progetto è presente una proposta per riqualificare lo spazio e installare al suo interno una targa in ricordo delle vittime dell’amianto che lavoravano nella fabbrica.

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