07-02-2017 ore 16:47 | Economia - Scadenze fiscali
di Gianni Carrolli

Consorzio Dunas. In arrivo una nuova tassa. Bettenzoli: “facciamo sentire la protesta”

Un milione e duecentomila euro l’anno: a tanto ammonta la nuova imposta del Consorzio di bonifica Dunas, “una tassa affamatrice dei poveri, perché consumano la farina nutrendosi di pane, istituita dal Regno d’Italia in vigore dall’1 gennaio 1869. Così sarà per questo nuovo balzello, voluto dal Consorzio Dunas, con la copertura della Regione Lombardia, invocando un Regio Decreto 215 del 1933, ha esteso a tutto il territorio del comprensorio il pagamento di questa nuova tassa”. Ad annunciarlo è il segretario del circolo cittadino di Rifondazione comunista, Piergiuseppe Bettenzoli.

 

Il via libera alle cartelle

Una tassa, quella del Consorzio, che Rifondazione comunista critica apertamente, “considerato che il nostro territorio non ottiene diretti benefici dall’attività del Consorzio, perché il Dunas sostiene che tutti coloro che scaricano anche indirettamente nei suoi canali devono contribuire. Pertanto applica a tutti gli immobili censiti a catasto una vera e propria tassa patrimoniale, con la complicità della Regione Lombardia, presieduta da Maroni, che con atto di dubbia legittimità ha stabilito che il Consorzio anche se non ha realizzato un Piano di Bonifica può emettere già nel 2017 le cartelle esattoriali a carico dei presunti beneficiari”.

 

Il ricorso dei sindaci

“Per fortuna 35 Comuni cremaschi, cremonesi e bergamaschi si sono organizzati e hanno dato mandato ad un legale di presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale, dimostrando di avere a cuore la tutela dei propri cittadini. Rifondazione Comunista condivide e apprezza l’impegno dei sindaci, ritenendo che i cittadini debbano essere coinvolti e debbano far sentire forte la protesta, affinché la nostra Regione riveda le scelte sciagurate”. Nel 1869, all’entrata in vigore della tassa sul macinato, “ci furono dimostrazioni, saccheggi, incendi, 250 morti e oltre mille feriti contro l'imposta voluta da Quintino Sella. Non si tratta di ripetere quei tragici eventi, si tratta di protestare, di far sentire alla Giunta Regionale forte il dissenso dei cittadini cremaschi. Abbiamo un’arma formidabile, il voto – conclude Bettenzoli – mettiamo paura a chi ha sostenuto questo indegno balzello”.

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