06-10-2022 ore 12:46 | Economia - Lombardia
di Denise Nosotti

Lombardia, 'l'occupazione sta tornando ai livelli pre Covid'. Preoccupa la situazione energetica

Regione Lombardia ha pubblicato i dati relativi al numero degli occupati. Tra i settori in crescita industria e edilizia. In calo anche disoccupazione e cassa integrazione. Nel secondo trimestre 2022 gli occupati sono quattro milioni e 439 mila unità, con una crescita di ben 115 mila posizioni. Sono i dati riferiti da Unioncamere Lombardia. L’assessore regionale all’economia Guido Guidesi si dice soddisfatto. Il recupero dei livelli pre-Covid appare quindi quasi completato: mancano solo trenta mila occupati per tornare ai valori del 2019. "I dati positivi – ha spiegato Guidesi - sono segno della stabilità e del potenziale del nostro sistema economico produttivo, messo però a rischio dai costi energetici”.

 

Si rafforza il tempo indeterminato

Il presidente di Unioncamere Gian Domenico Auricchio commenta positivamente questi dati evidenziando come il mercato del lavoro goda di buona salute. “Il rafforzamento del tempo indeterminato segnala il consolidamento della crescita nell’occupazione ampliando gli organici stabili delle imprese. Resta da vedere quale sarà l’impatto dei costi di produzione ed energia sulle prossime rilevazioni trimestrali visto il calo che i dati più recenti sembrano già indicare a livello nazionale”. Il tasso di occupazione regionale si attesta al 68,3 per cento. Un livello nettamente superiore alla media nazionale (60,5 per cento) e in crescita di quasi due punti su base annua. In Lombardia però, a differenza del dato complessivo italiano, non sono ancora del tutto recuperati i valori pre Covid.

 

In calo la cassa integrazione

È in aumento, specialmente nei settori di  industria e edilizia, la forza lavoro maschile (+3,4 per cento). Più lenta invece quella femminile (+1,7 per cento). Si allarga quindi il gap di genere nel panorama occupazionale. Nonostante non si sia ancora raggiunto il livello pre Covid, la disoccupazione è calata  con il tasso che scende al 5 per cento. La crescita degli occupati spinge al rialzo il tasso di attività (71,9 per cento), che misura la partecipazione della popolazione al mercato del lavoro, in crescita di 1,2 punti su base annua e ormai prossimo anch’esso ai valori del 2019. Si rafforza il contributo positivo della componente a tempo indeterminato (+51 mila posizioni) grazie alla crescita delle trasformazioni con la loro stabilizzazione. In calo la cassa integrazione  pur restando ancora superiore ai valori pre-Covid: diminuiscono dell’87 per cento le ore autorizzate.

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