06-06-2021 ore 14:43 | Economia - Sindacati
di Denise Nosotti

Nursing Up: ‘più infermieri di famiglia e un serio rilancio della medicina territoriale'

Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri, commenta i dati pubblicati dalla Corte dei Conti evidenziando come il Covid abbia influito ancora di più sulla “cronica carenza di personale sulla sanità ordinaria e sulle cure ambulatoriali, adtol’impegno del personale nei pronto soccorso e nelle terapie intensive. Sono stati infatti registrati 747 mila ricoveri in meno nelle aree non Covid, e inoltre, ben 145 milioni di prestazioni ambulatoriali in meno. Sono  lacune messe a nudo da un virus che ha obbligato a concentrare le già scarse energie sui pazienti infetti, chiudendo reparti su reparti, anche a causa di 80-85 mila infermieri mancanti all'appello solo nel sistema sanitario nazionale. In questo quadro si aggiunge la necessità di integrare e concludere il progetto degli infermieri di famiglia”.

 

Rilancio della sanità territoriale

Il sindacato aveva chiesto al Governo e alla conferenza delle Regioni 9600 professionisti previsti dalla nuova normativa, inserite da subito in pianta stabile nelle realtà sanitarie locali, per fronteggiare nel migliore dei modi, con un concreto sostegno alla sanità territoriale febbricitante da tempo, l'esplodere dei ricoveri, nel pieno dell'emergenza pandemia. Tutto questo non è accaduto. Gli infermieri di famiglia, adesso più che mai, vanno inseriti in modo capillare, da nord a sud, con un solido piano di rilancio della sanità territoriale. Il nuovo piano nazionale di rilancio e resilienza del Governo Draghi, dovrebbe dare un n uovo impulso alla creazione e di una concreta riforma della sanità territoriale. Un salto di qualità indispensabile da mettere in atto, alla luce di un aumento consistente delle risorse, con la dote per l'assistenza domiciliare che sale ufficialmente fino a 4 miliardi di euro.

 

Infermiere di famiglia

Serve una convenzione nazionale per l'infermiere di famiglia. Sarebbe inimmaginabile un contratto analogo a quello dei dipendenti del Ssn, che non è certo funzionale alle attività che questa figura andrà a svolgere. Se da un lato, le Rsa e le strutture private hanno molto bisogno degli infermieri dipendenti, dall'altra occorrono assunzioni capillari anche nella sanità pubblica, in un piano strategico lineare che preveda, il rafforzamento delle realtà ospedaliere, il supporto di quelle private sempre più bisognose di ossigeno, offrendo in tutto questo alla sanità italiana la figura chiave dell'infermiere di famiglia, quella che con la sua professionalità snellirà i ricoveri, offrirà sostegno ai cittadini bisognosi di assistenza e cure e garantirà la prevenzione nelle scuole

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