06-04-2025 ore 09:45 | Economia - Mercati
di Eliana Lanfranchi

Cremona. Import e export in contrazione: saldo commerciale negativo con meno 613 milioni

L’anno 2024, secondo i dati Istat, termina con una ripresa delle esportazioni per il territorio della camera di commercio di Cremona-Mantova-Pavia. L’analisi, curata dal servizio promozione e informazione economica, rileva infatti unacrescita dell’export pari al +1 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2023, per un ammontare di 18.397 milioni di euro. Variazione di segno meno, invece, per le importazioni che registrano un calo del -7,1 per cento, per un ammontare di 24.425 milioni di euro, portando la bilancia commerciale in territorio negativo con un valore di -6.028 milioni di euro. Entrando nel dettaglio, maggiore tenuta emerge per il territorio mantovano e quello pavese, dove le esportazioni mostrano ancora segno più, mentre segnali di rallentamento riguardano la provincia di Cremona. La Lombardia si colloca in territorio positivo, con una variazione di export pari al +0,6 per cento, mentre per l’Italia emerge segno meno (-0,4 per cento). Nel panorama regionale, Pavia e Mantova si collocano rispettivamente in quinta e sesta posizione, mentre Cremona si trova al terzultimo posto.

 

Resistenza a livello provinciale’

“I dati di fine anno risultano caratterizzati da una leggera ripresa delle esportazioni, nonostante un quadro internazionale caratterizzato da una fase di estrema debolezza del commercio mondiale”, ha sottolineato presidente della camera di commercio di Cremona-Mantova-Pavia, Gian Domenico Auricchio: “le ultime stime del World Economic Outlook vedono per il commercio internazionale una ripresa per il biennio 2025-2026, ma con una revisione al ribasso rispetto alle precedenti previsioni di ottobre. Permangono infatti segnali di incertezza, legati principalmente alla domanda sia interna sia estera, così come ai costi dell’energia. A tutto ciò si aggiungono le incertezze politiche e soprattutto timori sul fronte degli scambi, dove l’applicazione di misure di restrizione inciderebbe in primis sulle imprese, con conseguenti rallentamenti sugli investimenti e, infine, sui consumatori. Anche i fronti di guerra ancora aperti non aiutano a superare questo clima di incertezza che rende difficile una previsione sul 2025, già caratterizzato in questi primissimi mesi da una discontinuità nelle tendenze del quadro economico internazionale. Nonostante questo panorama, a livello lombardo e provinciale, le imprese mostrano ancora resistenza, segno che per restare competitivi sui mercati, occorre cercare di diversificare il più possibile i mercati di sbocco e puntare sugli investimenti soprattutto in tema di digitalizzazione e green”.

 

Esportazioni in provincia di Cremona

Relativamente alla provincia di Cremona, le esportazioni vedono una contrazione del -1,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fine 2024 le esportazioni cremonesi ammontano a oltre 6 miliardi di euro, contro un valore di import pari a 6,6 miliardi di euro, anch’esso in riduzione rispetto al 2023 del -4,1 per cento. Il saldo commerciale si colloca in territorio negativo, ammontando a -613,4 milioni di euro. Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano valori negativi per le principali tipologie di prodotto: prodotti in metallo (-2,2 per cento), macchinari (-9 per cento), articoli in gomma e materie plastiche (-2,9 per cento), prodotti tessili (-4,6 per cento) e apparecchi elettrici (-11,5 per cento). Segno meno anche per i prodotti delle altre attività manifatturiere (-11,1 per cento), gli articoli di abbigliamento (-17,4 per cento) e gli articoli in pelle (-18 per cento). Performance positive per le sostanze e i prodotti chimici (+2,2 per cento), i prodotti alimentari (+5,5 per cento), i prodotti in legno e carta (+2 per cento), i mezzi di trasporto (+6,6 per cento) e gli apparecchi elettronici e ottici (+11,7 per cento). 

 

Importazioni in provincia di Cremona

Sul fronte delle importazioni, si segnalano variazioni negative per: prodotti in metallo (-6,9 per cento), mezzi di trasporto (-14,4 per cento), macchinari (-3,5 per cento), apparecchi elettrici (-7 per cento), prodotti delle altre attività manifatturiere (-5,3 per cento) e prodotti tessili (-4,1 per cento). Al contrario, vedono una crescita le sostanze e i prodotti chimici (+3,7 per cento), i prodotti alimentari (+2,1 per cento), i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+11,4 per cento), gli articoli in gomma e materie plastiche (+8,1 per cento), i prodotti dell’agricoltura (+10,1 per cento), i prodotti in legno e carta (+1,5 per cento), gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali (+17,1 per cento) e gli apparecchi elettronici e ottici (+10,5 per cento).