06-04-2020 ore 16:30 | Economia - Sindacati
di Ilaria Bosi

Nel 'Cura Italia' l'esonero di responsabilità giuridica: Cisl non apprezza lo ‘scudo penale’

Diverse proposte di emendamento al Decreto “Cura Italia”, se approvate, estenderebbero forme di sanatoria e di esonero della responsabilità giuridica a medici, infermieri degli ospedali ma anche a ruoli dirigenziali politici, tecnici e amministrativi. La Fnp Cisl della Lombardia teme che questo “scudo penale possa diventare una sanatoria generalizzata per direttori, amministratori e istituzioni”. Secondo la norma “la colpa si considera grave unicamente laddove consista nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali eventualmente predisposti per fronteggiare la situazione in essere”.

 

Rispetto dei diritti

“Medici, infermieri, operatori sanitari, personale addetto alla prima linea, negli ospedali e nelle case di riposo, stanno compiendo in questi giorni un lavoro infaticabile” sottolinea Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia: “Lo fanno, come i sindacati denunciano da settimane, spesso in assenza di condizioni di sicurezza, con dotazioni di protezione inadeguate, pagando un prezzo altissimo in stress, fatica, quando non vengono addirittura contagiati o peggio muoiono. A questi professionisti va assicurata, nel rispetto della legge e dei diritti dei cittadini tutti, una tutela, perché non diventino altresì vittime di quel sciacallaggio legale sempre in agguato. Differente è la questione delle amministrazioni e delle istituzioni”.

 

Errori e lacune

“Il sindacato – continua Didonè - può comprendere le difficoltà che istituzioni, organismi amministrativi, strutture sanitarie e residenze socio assistenziali hanno dovuto affrontare e stanno affrontando, in questa gravissima pandemia. Finita l’emergenza, sarà però necessario riflettere anche sugli eventuali errori gestionali, sulle lacune organizzative, sulle strategie inefficaci che hanno aggravato la situazione”.

 

Responsabilità dei decisori

“Lo scudo penale, nelle sue diverse opzioni in fase di valutazione in questi giorni, non può, perciò, diventare occasione di una sanatoria a priori. La prima linea è chiamata a combattere la battaglia, ma l’approvvigionamento di risorse e strumenti di protezione, le linee operative, la situazione di tamponi e strumenti di diagnosi, l’esecuzione di adeguati criteri di isolamento negli ospedali, la sorveglianza sul territorio, infine la strategia generale di gestione dell’emergenza, sono opzioni demandate ai decisori”.

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