06-03-2023 ore 14:14 | Economia - Mercati
di Giovanni Colombi

Industria e artigianato in provincia di Cremona: dati positivi nell'ultimo trimestre del 2022

“Nel 2022 in provincia le imprese manifatturiere hanno tenuto, hanno dimostrato una straordinaria resilienza e hanno saputo reagire e fronteggiare gli effetti della crisi energetica”. Questa la sintesi del commissario straordinario Gian Domenico Auricchio per quanto riguarda l'indagine congiunturale relativo al quarto trimestre dell'anno scorso realizzata dalla Camera di Commercio.

 

Ordinativi in crescita per l'industria

L’indagine, che in provincia di Cremona ha interessato complessivamente 124 imprese, rileva una situazione del comparto manifatturiero provinciale in ripresa, con tassi di crescita congiunturali positivi sia per l’industria (+2,7%) che l’artigianato (+0,5%). Anche il fatturato è positivo per entrambi i comparti, segnando un +0,6% per l’industria e un +1,1% per l’artigianato. Gli ordinativi dell’industria registrano un incremento congiunturale significativo dall’interno (+1,3%) e ancor più dall’estero (+4,3%) mentre sono in leggera flessione per quanto riguarda l’artigianato (-0,7%). In ottica tendenziale gli incrementi produttivi restano significativi sia per l’industria (+6,1%) che per l’artigianato (+2,0%). Il fatturato, spinto anche dall’aumento dei prezzi, segna incrementi rilevanti rispetto allo scorso anno crescendo del 5,8% per l’industria e del 4,5% per gli artigiani. Gli ordini mostrano andamenti tendenziali più contenuti per l’industria per il mercato interno, fermandosi al +0,1%, mentre risultano più dinamici dal mercato estero (+2,7%). L’artigianato mostra un tendenziale più marcato per gli ordini totali (+1,4%).

 

 

Occupazione stabile
Il mercato del lavoro cremonese è stabile per il settore industriale con il numero degli addetti vicinissimo alla variazione congiunturale nulla (-0,2%), e più negativo per l’artigianato che registra una flessione più significativa (-2,0%). Nessuna delle imprese industriali intervistate ha dichiarato di aver fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, mentre la percentuale è del 7,5% per l’artigianato, ma con una quota sul monte ore trimestrale molto contenuta (0,9%).

 

 

Costo dell'energia e delle materie prime

Sul versante dei prezzi pesano le dinamiche del tutto straordinarie evidenziate a livello internazionale sulle materie prime e sui beni energetici, gas ed energia elettrica in primis, che provocano un’ulteriore spinta inflattiva, ma meno intensa rispetto allo scorso trimestre. Le imprese industriali del cremonese stimano infatti una crescita congiunturale dei prezzi delle materie prime del 2,6% e le imprese artigiane dell’8,6%. Il confronto tendenziale evidenzia maggiormente la gravità della situazione con un incremento del 44,5% dei prezzi delle materie prime per l’industria e del 70,5% per l’artigianato.

 

L'andamento a livello regionale e nazionale

Il confronto con la Lombardia e l’Italia dell’indice della produzione industriale non è perfettamente coerente, mancando ancora il dato di dicembre per la produzione Italiana. La media dei mesi di ottobre e novembre evidenzia comunque una flessione dell’indice dal livello raggiunto nel terzo trimestre. Per quanto riguarda il confronto Cremona-Lombardia, entrambe proseguono sul trend crescente con un’accelerazione della dinamica provinciale che tende a chiudere il gap formatosi tra i due territori nei trimestri precedenti. A livello nazionale gli indicatori qualitativi hanno segnato un peggioramento per lo scorso mese di dicembre, mentre a gennaio 2023 si segnala un miglioramento del clima di fiducia delle imprese. Ciò potrebbe portare a una chiusura d’anno con crescita sostanzialmente nulla per la produzione italiana. Le previsioni Prometeia indicano per l’inizio del 2023 una situazione di stagnazione, con variazioni congiunturali sostanzialmente nulle per gennaio e febbraio.

 

 

Incremento di produzione rispetto al 2021

Dal punto di vista strutturale il quadro delle imprese industriali cremonesi alla fine 2022 resta positivo con le imprese che dichiarano una produzione accresciuta rispetto a quella di dodici mesi prima che costituiscono ancora la maggioranza ma scendono sotto il 50% (49%). Cresce sensibilmente la quota di imprese in contrazione (dal 28% dello scorso trimestre al 32%) e cresce anche la quota di imprese stazionarie (19% da 14%). Migliore il quadro dell’artigianato con il 50% di aziende artigiane che dichiara un incremento di produzione.

 

Il primo trimestre 2023

Le aspettative per il prossimo trimestre degli imprenditori industriali restano positive per la maggior parte degli indicatori, ma sono deboli relativamente all’andamento della domanda interna. Gli artigiani, invece, sono più pessimisti con aspettative stabilmente in area negativa. Prevalgono le indicazioni di contrazione sia per i livelli produttivi che per ordini e fatturato, mentre è pari a zero il saldo per l’occupazione. Le variazioni tendenziali riscontrate a livello provinciale mostrano un quadro complessivamente positivo, ma con sensibili differenze nelle velocità di crescita. Questo risultato dipende anche dai tempi della ripresa che, a livello locale in base alle diverse specializzazioni produttive, si è avviata in momenti differenti.

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