06-03-2020 ore 12:58 | Economia - Associazioni
di Ilaria Bosi

‘Le imprese edili stanno scomparendo’, ora l’Ance chiede provvedimenti strutturali

Secondo Paolo Beltrami, presidente di Ance Cremona, “è giusto il rispetto delle misure di prevenzione sanitaria, ma coniugandole con un ritorno alla normalità e scongiurando il panico generalizzato che sta bloccando il settore delle costruzioni italiano in casa e in tutto il mondo e di conseguenza l’intera economia del Paese. Stiamo mettendo in campo tutti i nostri sforzi per tutelare la salute dei lavoratori, ma dal territorio le imprese ci stanno segnalando situazioni paradossali e blocchi generalizzati anche al di fuori della zona rossa e della zona gialla”.

 

Provvedimenti strutturali

Come sottolinea Beltrami “questo ulteriore blocco dell’attività si va ad aggiungere a 11 anni di crisi e all’assenza di misure organiche per far ripartire concretamente il settore come chiediamo da tempo: tutti a parole dicono di voler fare qualcosa per rilanciare l’economia e l’edilizia e poi invece vengono introdotte misure che ancora una volta affliggono le imprese con maggiori oneri e adempimenti burocratici. Occorre dunque agire immediatamente con un pacchetto di misure urgenti a sostegno delle imprese e dei territori più colpiti, ma anche con provvedimenti strutturali immediatamente operativi necessari per rimettere in moto il Paese, a cominciare da una grande opera di semplificazione delle procedure”.

 

Misure di sostegno

Al riguardo Ance ha redatto un documento indirizzato a Regione Lombardia “affinché si faccia portavoce, nei confronti del Governo, delle richieste di questo settore economico per inserire nei decreti , emanati d’urgenza in questi giorni di emergenza sanitaria, delle misure fiscali, tributarie, di sostegno alle imprese ed ai lavoratori, misure di cassa integrazione ordinaria, in deroga e straordinaria. L’emergenza del Covid-19 – conclude Beltrami - deve essere inquadrata come “causa di forza maggiore” e tale specifica permetterebbe di evitare che eventuali ritardi nell’esecuzione dei contratti di lavori pubblici/privati, direttamente o indirettamente collegati alla situazione emergenziale, siano imputabili agli operatori economici”.

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