05-04-2024 ore 10:31 | Economia - Sindacati
di Giulia Tosoni

Cgil e Uil, programmato per giovedì 11 aprile lo sciopero nazionale di 4 ore dei settori privati

I sindacati Cgil e Uil hanno programmato uno sciopero di quattro ore generale e nazionale per giovedì 11 aprile che riguarderà tutti i settori privati. Potranno verificarsi disservizi nel normale svolgimento delle attività di raccolta rifiuti ed igiene del suolo durante l’intera giornata. Tutti i lavoratori e le lavoratrici sono invitati a partecipare alle mobilitazione che verranno organizzate a livello territoriale. Stando a quanto pubblicato sul sito ufficiale della Cgil, gli obiettivi e le ragioni principali dello sciopero sono tre: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale di fare impresa.

 

La sicurezza sul lavoro

Per quanto riguarda la questione delle morti sul lavoro, salute e sicurezza devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. I sindacati chiedono di cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato, di superare il subappalto a cascata e di ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. Il tema vuole un rafforzamento delle attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’ispettorato del lavoro e nelle Asl. Viene pretesa un’adeguata formazione e il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori. I dipendenti devono avere il diritto di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Infine, viene suggerito l’obbligo, da parte delle imprese, di applicare i Ccnl firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza.

 

Un’equa riforma fiscale

Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90 per cento del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70 per cento delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega, applicata dal governo, sta introducendo nuove sanatorie, condoni e concordati al posto di combattere l’evasione fiscale. Gli extraprofitti non vengono tassati e vengono favorite le grandi ricchezze, il lavoro autonomo benestante e le rendite finanziarie e immobiliari. Per queste ragioni, Cgil e Uil chiedono che questa impostazione venga contrastata e invertita con l’introduzione della tassazione sul lavoro dipendente per contrastare l’evasione. Per promuovere un fisco più progressivo, servirebbe l’abolizione della flat tax e l’estensione della base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi. Per ultimo, servirebbe andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

 

Al centro il valore del lavoro 

Il volere generale è quello di rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal mezzogiorno.

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