04-03-2023 ore 14:05 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato imprese Crema: le proposte per 'Superbonus' e 'Bonus edili'

Il recente Decreto Legge n. 11/23, che ha bloccato la possibilità di applicare lo sconto in fattura e/o la cessione dei crediti relativi al “Superbonus” e ai vari “Bonus” in edilizia, è più che mai al centro del dibattito politico e delle prese di posizione delle varie organizzazioni del settore preoccupate per le gravi ripercussioni che un simile provvedimento è destinato ad avere sulle imprese dell’edilizia e sul dato occupazionale del comparto.

 

In queste settimane i rappresentanti di Confartigianato hanno mantenuto costanti interlocuzioni con i rappresenti del Governo, e anche lunedì 27 febbraio nell’audizione in Commissione Finanza della Camera, hanno rappresentato le preoccupazioni del settore, avanzando alcune proposte “realistiche ed accoglibili” tenendo conto dei vincoli di bilancio, normativi e comunitari, della disciplina.

 

Proposte che verranno approfondite nel preannunciato “Tavolo di Confrontocon il Governo, al quale i rappresenti di Confartigianato saranno soggetti attivi ponendo al centro dell’azione, con grande senso di responsabilità, la salvaguardia delle migliaia di imprese che rischiano la chiusura mettendo a repentaglio innumerevoli posti di lavoro del comparto.

 

Effetti degli incentivi

Il “Superbonus” e i “Bonus” in generale, con la possibilità di sconto in fattura e/o cessione del credito, hanno reso possibili interventi di efficientamento energetico anche a chi non disponeva di risorse economiche adeguate.

 

Le misure, inoltre, hanno rimesso in moto l’edilizia, settore chiave dell’economia italiana, che è stato duramente colpito dallo stop alle attività produttive del 2020, e i cui investimenti si contraddistinguono per gli effetti moltiplicativi che trasmettono al resto dell’economia.

Inoltre hanno contribuito in maniera non trascurabile alla recente crescita del Pil (2.1 punti tra il 2019 e il 2022), favorendo di conseguenza il boom anche delle produzioni di materiali di fornitura e dei servizi necessari ai cantieri.

 

E’ altresì innegabile, che le suddette misure rappresentino indubbiamente un rilevante impegno di risorse per lo Stato seppur a fronte di entrate tributarie però che ne contengono, in parte, la portata.

 

Così come i 224 interventi succedutisi su detrazioni fiscali edilizie e “superbonus” hanno favorito l’incertezza e complicato oltremisura il sistema.

 

Proposte d'intervento

Al fine di trovare una soluzione condivisa al complesso problema, Confartigianato ritiene necessario percorrere tre vie: trovare una soluzione ai crediti incagliati; introdurre miglioramenti ai contenuti del D.L 11; fissare linee di indirizzo per il futuro dei bonus.

 

Crediti incagliati

La Confederazione evidenzia la necessità di mettere rapidamente in campo interventi per sbloccare i crediti fiscali incagliati, crediti che sono legittimamente sorti e sono rimasti nei cassetti delle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura.

Tra gli ambiti d’intervento suggeriti:

- aumentare la capacità di “assorbimento” dei crediti da parte del sistema creditizio permettendo agli istituti di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela;

- intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza. Tale intervento si rende particolarmente necessario per i crediti di importo più ridotto considerato che per i cessionari (in primis le banche) la gestione degli acquisti degli stessi risulta poco appetibile in quanto meno remunerativa;

- ampliare, per i beneficiari di crediti per i quali la detrazione è riconosciuta in 4 o 5 anni (principalmente superbonus e sismabonus), l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, i beneficiari perdono, infatti, parte dell’agevolazione.

 

Gestione periodo transitorio

Il Decreto prevede che possono continuare a cedere i crediti coloro che alla data di entrata in vigore dello stesso avevano presentato la comunicazione di inizio lavori (CILA) o avviato i cantieri.

Si propone di rinviare, con un provvedimento d’urgenza, almeno di un mese la data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito;

Inoltre, considerato che i lavori di edilizia libera non sono assistiti da CILA e che appare estremamente difficile individuare gli elementi per comprovare l’inizio dei lavori stessi, si propone di mantenere il regime dello sconto in fattura/cessione, nei casi in cui ad esempio entro il 31 marzo 2023 venga redatto per iscritto un contratto, con data certa, dal quale risulti l’impegno ad avviarli entro un ravvicinato termine successivo. In tal modo, i beneficiari dell’agevolazione avranno tempo per avviare i lavori e tenere in evidenza gli elementi di prova dell’intervenuto inizio.

 

Il futuro dei bonus

Confartigianato, a maggior ragione in conseguenza del blocco di cessione/sconto in fattura, ritiene urgente, e non più rinviabile, l’apertura di un Tavolo di confronto con il Governo sul futuro dei bonus anche alla luce della transizione green di cui alla proposta di direttiva sull’efficientamento degli edifici in discussione a livello comunitario.

Confartigianato è dell’avviso che il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici non possa essere raggiunto, seppur viene mantenuto in essere un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, se per alcune fattispecie non viene garantita la possibilità di sconto in fattura/cessione dei crediti.

La cessione/sconto deve ad esempio essere garantita a beneficiari della detrazione con redditi di riferimento sotto una determinata soglia. In tal modo si darebbe la possibilità di realizzare gli interventi sulle abitazioni principali a soggetti con redditi bassi che, in assenza della citata possibilità, non potrebbero permettersi di avviare alcuna opera di miglioramento.

Più in generale, però, a fattor comune, si propone di mantenere:

- la cedibilità del credito per una percentuale della detrazione ammessa;

- la cessione/sconto solo in relazione ad immobili che presentano una classe energetica particolarmente bassa o ridotti requisiti sismici privilegiando, quindi, gli interventi in cui si ravvisa una urgente necessità di incremento dell’efficienza energetica dell'edificio o della messa in sicurezza strutturale.

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