03-11-2017 ore 12:40 | Economia - Crema
di Lidia Gallanti

Dal distretto della bellezza al Cluster: lo studio del Cersi e il futuro del Polo Cosmesi

Il Polo della Cosmesi cremasco ha tutte le carte in regola per trasformare il distretto della bellezza in un cluster industriale riconosciuto a livello internazionale. A confermarlo sono i dati presentati durante l'Innovation Day che si è tenuto giovedì scorso a Bagnolo Cremasco, dove è stata presentata la ricerca svolta dal Centro di Ricerca per lo Sviluppo Territoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona e Piacenza.

 

Cremona, provincia della cosmesi

L’analisi ha preso in esame il settore della cosmesi nella provincia di Cremona, dove già sono riscontrabili tutte le caratteristiche per poter parlare di un distretto industriale di nuova generazione. In Italia gli addetti al manifatutriero sono 16.436, lo 0,4 lavora nel settore della cosmesi. Questo rapporto è sensibilmente più alto a livello regionale, dove il teritorio cremonese spicca come eccellenza del settore. Per comprendere la dimensione del fenomeno basta confrontare i dati di Cremona con quelli del capoluogo lombardo: a Milano su 2468 impiegati l'1,1 per cento lavora nella cosmesi, mentre a Cremona la percentuale di addetti al settore sfiora il 3,9 per cento su un totale di 1269 professionisti. Ciò costituisce un punto distintivo per il nostro territorio, caratterizzato da un'ampia presenza di imprese e un'elevata dimensione media delle stesse.

 

Riconoscimento formale del Cluster

Come ha illustrato il professor Daniele Cerrato, docente di economia all’università Cattolica e condirettore del Cersi, “l’interesse del comparto produttivo locale è dimostrato dai risultati del questionario sottoposto alle imprese aderenti al Polo della Cosmesi, che si sentono accomunate da un forte senso di appartenenza territoriale. A ciò si aggiunge la ricerca di visibilità esterna e la necessità di costituire un network per sviluppare una maggiore cooperazione tra loro”. Interrogati sulle possibili linee strategiche di sviluppo, gli intervistati hanno sottolineato l’importanza di ottenere un riconoscimento formale del cluster, la necessità di avviare un percorso di formazione professionale basato sui bisogni delle aziende e il desiderio di sfruttare il brand del Polo come elemento distintivo e valoriale sul mercato internazionale.

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