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ultimo aggiornamento ore 18:08
È stato pubblicato il rapporto sul turismo in provincia di Cremona - anno 2022 elaborando i dati delle indagini Istat sulla consistenza delle strutture ricettive e sui flussi turistici. Il presidente della provincia di Cremona Mirko Signoroni e il consigliere delegato al turismo Ilaria Dioli spiegano che “il territorio rimane sempre attrattivo. Rispetto al 2021 gli arrivi dei turisti stranieri sono aumentati del 103 per cento”. Un dato sicuramente incoraggiante anche se il numero complessivo non ha ancora raggiunto i livelli pre Covid del 2019 con arrivi che risultano ancora inferiori del 13 per cento. Rispetto al 2021 gli arrivi sono aumentati del 45 per cento. Tuttavia, rispetto al 2019, pre pandemia, gli arrivi risultano ancora inferiori del 13 per cento (-29.203), mentre i pernottamenti sono aumentati del 4 per cento.
In calo gli stranieri a Cremona
Nello specifico, nel 2022 i clienti registrati negli esercizi ricettivi provinciali sono stati 199.075. L’80 per cento si è rivolto alle strutture alberghiere e solo il 20 per cento a quelle extra-alberghiere. I pernottamenti sono stati 407.913 e la permanenza media è stata di due notti. I mesi preferiti sono stati quelli primaverili e autunnali. Tendenzialmente il dato inferiore rispetto al 2019 è dovuto a una scarsa presenza di turisti stranieri: per la maggior parte i visitatori provengono dalla Germania (16 per cento), dalla Francia (12 per cento) e dalla Svizzera (9 per cento).
La situazione a Crema
Nel 2022 nelle strutture ricettive di Crema sono stati registrati 15.550 clienti, quasi il doppio rispetto all’anno prima (7.827). Anche a Crema i mesi con più pernottamenti sono stati settembre (4.610) e ottobre (4.323). I giorni di permanenza media sono 2,7 ed in particolare 2,6 giorni per gli italiani e 2,9 per gli stranieri. Rispetto all’anno prima gli arrivi sono aumentati del 99 per cento (+7.723) ed in particolare, i clienti italiani sono aumentati del 58 per cento (+3.538) e quelli stranieri del 244 per cento (+4.185). Rispetto al 2019 gli arrivi risultano ancora inferiori del 9 per cento (-1.561) ed in particolare quelli degli italiani sono inferiori dell’11 per cento (-1.140) e quelli degli stranieri del 7 per cento (-421).
