03-03-2021 ore 16:23 | polocosmesi
di Lisa Dansi

Il comparto della cosmesi lombarda resiste alla crisi, lo studio di Intesa Sanpaolo

I segnali della ripresa ci sono tutti grazie alla capacità innovativa, agli alti standard qualitativi, alla flessibilità e all’adattamento al contesto del settore cosmetico e, soprattutto, ci sono le leve su cui puntare: digitale, R&S, sostenibilità, sicurezza e mercati esteri, uniti ad investimenti materiali e immateriali, e ad un’adeguata formazione. E’ questa la fotografia del settore cosmetico italiano fatta dalla Direzione Ricerche e Studi di Intesa Sanpaolo pubblicata qualche giorno fa. Il settore, nonostante il calo di fatturato di circa 1,5 miliardi imputabile sia alla flessione del mercato interno che all’export, mostra di avere in sé le risorse per recuperare in fretta il terreno perduto. Una tesi sostenuta anche dalla maggioranza degli imprenditori, che stimano di poter raggiungere un nuovo equilibrio, recuperando quanto perso nel 2020, già entro la fine del 2021.

 

Fondamentale l'export

A giocare un ruolo chiave per la ripresa sarà l’export, da sempre driver importante per il fatturato del comparto, grazie alla crescente competitività delle imprese italiane. Oggi l’Italia si posiziona al 4° posto tra i principali esportatori mondiali di prodotti cosmetici collocandosi subito dopo Francia, USA e Germania, con una quota di mercato pari al 5,9%; che sale al 6.6% se si considera l’alta qualità. I paesi a cui guardare per la ripresa? Senza dubbio Stati Uniti e Cina, due dei principali importatori mondiali di cosmetica, con una quota rispettivamente dell’9 e dell’8,1%, e grandi estimatori del Made in Italy. La Cina è riuscita a chiudere il 2020 già in rialzo, mentre per gli USA occorrerà attendere la fine del 2021.

 

La forza del distretto cosmetico lombardo

Uno degli elementi chiave del settore cosmetico italiano , nonché una delle ragioni del successo delle nostre imprese produttive, è la presenza nel nostro Paese di una filiera di fornitura completa. In Italia esiste una rete di imprese produttive, ben radicate sul territorio e contraddistinte da alta qualità, in grado di dialogare tra loro, fare networking e creare sinergie. Protagonista indiscusso di questo dialogo è il distretto cosmetico lombardo, una delle aree più importanti per la produzione cosmetica e del make-up. Nonostante La pandemia abbia messo a dura prova la tenuta della filiera sia con l’allungamento dei tempi di pagamento- fenomeno che si è verificato soprattutto nel Centro- Sud – e con la revisione delle politiche di acquisto di alcuni gruppi - volte a diversificare e ampliare i mercati di approvvigionamento, il territorio lombardo, dove storicamente si concentra la produzione del 65% del make-up mondiale, ha mantenuto la sua centralità e il suo ruolo di leadership.

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