03-02-2022 ore 13:49 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Cremasco: agricoltori denunciano il flagello nutrie che sono pericolose per la salute

“In questo campo c’era una colza spettacolare. Piante che crescevano sane, rigogliose, forti. Ora c’è il deserto. Le nutrie hanno praticamente azzerato la coltivazione di gran parte del terreno. In una prima fase hanno divorate le foglie, poi sono passate alle gemme, hanno iniziato ad intaccare il cuore delle pianticelle. Il danno è sotto gli occhi di tutti. Almeno il quaranta per cento, forse addirittura il cinquanta per cento del mio raccolto di colza è compromesso”. A parlare è l’agricoltore Carlo Uberti. Mostra i danni, evidentissimi, prodotti dalle nutrie nel suo campo, nel comune di Agnadello. Accanto all’appezzamento c’è un’area boschiva. I roditori arrivano da lì. L’agricoltore Battista Belotti testimonia che, spostandosi da Agnadello a Palazzo Pignano, la situazione non cambia. “Rompono gli argini, tempestano le rive di buchi, di tane e scavi per il loro passaggio. Le radici degli alberi che si trovano lungo le rive restano scoperte e indebolite. Così anche l’albero cedeTutto questo crea una condizione di instabilità e pericolo”.

 

Rovinata la coltura del mais

“Sono animali voraci e pericolosi – conferma la giovane imprenditrice agricola Benedetta Belotti –. Sono estremamente prolifici, non originari delle nostre campagne e dunque senza antagonisti naturali. Si spingono nei centri abitati, e lungo le strade, causando incidenti anche gravi. Giovanni Bianchi ha campi fra i comuni di Agnadello, Palazzo Pignano, Pandino. “Lungo tutta la fascia vicina ai canali l’erba praticamente non c’è più. È rasa a zero, totalmente divorata dalle nutrie. Ogni anno fortemente attaccata è anche la coltura del mais. In particolare per quella coltura tutti noi agricoltori, al momento del raccolto, registriamo cali di produzione notevoli, a causa delle nutrie”. La denuncia degli agricoltori è forte e chiara. Ferma è la richiesta di un intervento coraggioso e decisivo, non più procrastinabile, di fronte a una situazione che, negli anni, si è fatta insostenibile.

 

Danno alla salute pubblica

“Non si tratta solo di una questione agricola – sottolinea Coldiretti Cremona  –. Siamo di fronte a un problema che riguarda anche la salute pubblica, la tutela ambientale e la tenuta idraulica. I danni provocati dalle nutrie sono molteplici. Oltre a distruggere le coltivazioni, scavano le loro tane lungo l’argine dei fossi creando tunnel che minano la tenuta del terreno, con il rischio di incidenti per chi è al lavoro nelle campagne. Questi animali – continua Coldiretti Cremona – si nutrono di una grande varietà di vegetazione, hanno un impatto negativo anche su altre specie animali e possono costituire un veicolo di trasmissione di malattie come la leptospirosi. Si aggiungano i pericoli sulle strade: le nutrie invadono le carreggiate, provocando incidenti e mettendo in pericolo la sicurezza delle persone”. È  inserita tra le cento specie aliene più dannose nel mondo.

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