02-04-2021 ore 14:23 | confartigianato
di Giovanni Colombi

Confartigianato imprese Crema. Soffientini: "Decreto Sostegni non sufficiente"

Fino al prossimo 28 maggio sarà possibile presentare la richiesta per il nuovo contributo a “Fondo Perdutoprevisto dal recente DecretoSostegni” a favore di imprese, artigiani, lavoratori autonomi e professionisti. Un intervento atteso dagli operatori economici messi a dura prova dal perdurare dell’emergenza sanitaria e dalle misure restrittive che, ormai da più di anno, vengono applicate per cercare di contenere il diffondersi del virus ma che stanno pesantemente incidendo sul tessuto economico e imprenditoriale del nostro Paese. Sollecitazioni al Governo per emanare al più presto e in quantità adeguata ristori per gli artigiani e le aziende provate dalla crisi sono state ripetutamente avanzate da Confartigianato Imprese unitamente alle altre organizzazioni di categoria, ma quanto previsto dalDecreto Sostegninon ha sortito gli effetti sperati, suscitando generale malcontento.

 

Risorse insufficienti

“Le risorse stanziate e i criteri adottati dal Governo con il recente Decreto non sono sufficienti a indennizzare in maniera adeguata i nostri artigiani per le ingenti perdite subite a causa della crisi pandemica – ha affermato con decisione il presidente della Confartigianato Imprese Crema Pierpaolo Soffientini – Questo alla luce delle misure restrittive anti Covid che sono state adottate in questi lunghi mesi e che necessitano di indennizzi adeguati alle reali perdite subite, non contributi che alla fine per la maggior parte dei beneficiari saranno poco più di una ‘elemosina’. I criteri adottati dal nuovo decreto, dalle prime verifiche effettuate dai nostri Uffici, consentiranno di beneficiare del contributo a fondo perduto a solo il 20% circa delle aziende, escludendo la stragrande maggioranza degli imprenditori artigiani che, restando al di sotto della soglia prevista del 30% del calo di fatturato tra il 2019 e il 2020, hanno lamentato comunque importanti perdite che ne stanno pregiudicando la prosecuzione dell’attività stessa. Secondo un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi della nostra Confederazione, infatti, la crisi provocata dalla pandemia ha già messo a rischio il 32% delle imprese artigiane e delle piccole aziende”.

 

Incrementare le risorse per sostenere l'impresa

“Servono indennizzi adeguati alle reali perdite subite dalle imprese sia per il 2020 ma già anche per questo primo periodo del 2021. Senza dimenticare poi le ingenti spese che tutti gli artigiani e le aziende in genere hanno dovuto, e continuano a sostenere per poter riprendere e proseguire l’attività in tutta sicurezza adeguandosi alle misure di prevenzione previste dalle normative. Spese per le quali solo parzialmente è stato previsto un ristoro. Per tutte queste ragioni vanno rivisti i criteri di attribuzione dei contributi e incrementata la disponibilità di risorse da destinare alla aziende, soprattutto quelle dei settori che hanno risentito maggiormente di questa crisi – ha sottolineato il massimo rappresentante della Confartigianato cremasca – Pertanto auspichiamo che con il prossimo scostamento di bilancio annunciato dal Presidente del Consiglio Draghi si possano soddisfare realmente le aspettative di artigiani e imprese. Così come ulteriori risorse potrebbero essere reperite su altri capitoli di spesa a cominciare dai 5 miliardi di euro impegnati per il cashback, un’operazione sbagliata e costosa. Oltre alle misure immediate per dare ristoro a chi sta pagando drammaticamente gli effetti della crisi, bisogna poi pensare a mettere in campo progetti e risorse per favorire la ripresa del sistemo economico-produttivo, che non sarà né facile né breve. Per accelerare i tempi della ripresa, è indispensabile prima di tutto che si facciano i vaccini rapidamente e in modo massiccio per superare questa situazione di continua emergenza”.

 

Servono misure strutturali

“Quindi guardiamo con fiducia al Recovery Plan che a nostro avviso dovrà puntare su interventi che valorizzino le capacità e le potenzialità degli artigiani e delle piccole imprese italiane e che rimuovano gli storici ostacoli alla competitività del nostro sistema produttivo, primo tra tutti la burocrazia ormai da tempo fuori controllo e che sta provocando danni catastrofici all’economia reale del Paese. Questa è l’ultima possibilità e non possiamo proprio permetterci i ritardi e le complicazioni che hanno bloccato e fatto fallire tante riforme e progetti di sviluppo annunciati in questi anni. Le imprese artigiane non aspettano altro che segnali concreti per rimettersi in moto – ha evidenziato il rappresentante dell’Associazione di via IV Novembre – Servono misure strutturali di riduzione della pressione fiscale, semplificazione degli adempimenti burocratici, investimenti in infrastrutture materiali e immateriali per affrontare nel modo migliore e più innovativo possibile le sfide che il mercato sempre più complesso e globalizzato propone, e rendere stabili ed efficaci strumenti che realmente possano incidere sulla ripresa dei consumi quali la stabilizzazione degli incentivi per le ristrutturazioni in edilizia; la proroga a tutto il 2023 del superbonus 110% e la valorizzazione degli appalti a km0”.

 

Un augurio di speranza

“Con la speranza che finalmente la lunga battaglia contro la pandemia possa a breve giungere al termine facendoci ritrovare, oltre alla normalità dei nostri comportamenti e delle nostre abitudini quotidiane, anche la fiducia, l’entusiasmo e le necessarie condizioni per poter risollevare la nostra economia – ha concluso il presidente Soffientini – rivolgo ai nostri associati e a tutti gli artigiani e imprenditori del Cremasco i migliori auguri per una Pasqua felice e serena”.

1979