30-07-2021 ore 17:21 | Cultura - Incontri
di Gloria Giavaldi

'Comunità che si prendono cura', il nuovo progetto di Caritas per il territorio cremasco

Azioni di sostegno alimentare ed economico a persone e famiglie in condizioni di fragilità, un centro diurno per persone in condizioni di marginalità, attività di mediazione abitativa negli alloggi popolari dei Comuni dell'ambito cremasco. Questo in soldoni il progetto Comunità che si prendono cura, candidato al bando della Fondazione comunitaria della provincia di Cremona, dalla Caritas diocesana in rete con ats Impronte sociali, Comunità sociale cremasca, Acli Crema, cooperativa di Bessimo, associazione Papa Giovanni XXIII e Comune di Crema. Quest'ultimo ha di recente deliberato di cofinanziare l'iniziativa, in caso di buona riuscita del bando, con una somma di 5 mila euro.

 

Rafforzare i patti

L'intento del progetto, valorizzando il lavoro di rete, è quello “di far maturare nelle singole comunità la capacità di dare risposte comunitarie a bisogni comunitari”. L'iniziativa rientra “in un unico progetto provinciale che si declina in due macro azioni nel territorio cremasco e cremonese-casalasco”. Focalizzando l'attenzione sul territorio cremasco, la progettualità si pone in linea con le azioni realizzate con Fare legami (progetto finanziato all’interno del bando Cariplo Welfare in azione) e con i due progetti Alimentiamo la speranza e Comunità di speranza ed intende rafforzare lo strumento del patto quale mezzo per elaborare una progettazione sociale personalizzata in grado di offrire soluzioni ad una situazione emergenziale, valorizzando, però le risorse del singolo e del nucleo familiare. In questo senso verranno concordati interventi di sostegno anche nell'ambito della casa e del lavoro.

 

Nuovo centro diurno

Accanto a tali azioni di supporto co-costruite con singoli o famiglie e con gruppi specifici, si prevede la creazione di una casa diurna per senza fissa dimora. Sulla scorta delle necessità palesate dalla situazione di emergenza sanitaria, si intende offrire presso lo spazio di via Civerchi un'occasione di “ritrovo entro un luogo protetto, con una mediazione attenta da parte degli operatori ed uno spazio accogliente in grado di favorire azioni inclusive e di ascolto”. Si immagina un’apertura diurna tre giorni a settimana con il supporto di personale qualificato. Il progetto non intende sovrapporsi ad iniziative simili, quali spazio Tregua, Camper campo di Marte, Rifugio san Martino e mensa per poveri, ma con queste lavorare in sinergia.

 

Mediazione abitativa

Infine, sulla scorta dei buoni esiti avuti dall'attività di mediazione abitativa presente a Crema dal 2014, si intende estendere la proposta ad almeno 5 contesti di edilizia residenziale pubblica dei comuni dell'ambito cremasco. La progettualità verrà meglio declinata in seguito, tuttavia, in base alle esigenze potranno essere proposti “ interventi di educazione all’abitare, maggiore prossimità e supporto alle situazioni di fragilità in relazione ai servizi, animazione partecipata dei contesti abitativi, riqualificazione condivisa di alcuni spazi comuni”.

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