30-05-2025 ore 14:26 | Cultura - Manifestazioni
di Denise Nosotti

Crema tre: la città e i luoghi della musica. 'Radici della tradizione che nutrono la modernità'

Momento conclusivo del progetto Crema e il luoghi della musica promosso dall’istituto comprensivo Crema tre e che ha coinvolto numerosi studenti. Nella Sala Pietro da Cemmo del museo civico, il dirigente scolastico Paolo Carbone ha introdotto la manifestazione con un video messaggio rivolto al pubblico presente. “I ragazzi hanno la possibilità di conoscere meglio la città dove vivono. La scuola diventa così veicolo per aprirsi al territorio”. L’anima del progetto, il docente Claudio Bianchessi ha annunciato che i documenti relativi al progetto saranno tradotti anche in lingua inglese. La vice dirigente scolastica Enrica Ogliari ha evidenziato come la “radice viva della tradizione narra la contemporaneità. È stata creata una mappa fruibile da tutti che proseguirà negli anni per creare qualcosa di prezioso da mantenere nel tempo”.

 

‘Uno dei progetti più belli’

L’assessore alla cultura Giorgio Cardile ha elogiato il lavoro dei ragazzi e della scuola definito ‘uno dei tre migliori lavori culturali in città. È l’esempio di come si possa mettere a sistema realtà che operano a livello culturale ed educativo. Crema ha la ricchezza per creare sinergie. Il compito del comune ora è di partire da qui per fare un lavoro più grande. Il vostro progetto è un regalo per Crema”. Il progetto ha coinvolto sessanta studenti delle classi terza E, seconda E e F della secondaria Galmozzi con l’ausilio degli insegnanti e in particolare Sara Soccini e Maria Cristina Mariani. Ha partecipato anche lo storico dell’arte Cesare Alpini e Matteo Facchi della società storica cremasca.

 

Viaggio tra i monumenti

Il primo video proiettato ha ripercorso alcuni monumenti storici, con relativi artisti, che hanno reso grande la città di Crema. Si è partiti dalla cattedrale, passando per il busto di Giovanni Paolo Bottesini, passando per Vincenzo Petrali, il famedio di piazza Duomo, il busto di Stefano Pavesi e il teatro sociale. Riferimento anche alla sala Giorgio Costi, all’auditorim Manenti, alla chiesa di san Benedetto e alla sala intitolata a Francesco Cavalli. Riferimento anche all’arte organaria, con la visita al museo civico, e a quella campanaria, con il passaggio alla fonderia Allanconi di Bolzone. Il primo video è stato dedicato al musicista Pietro Pasquini, prematuramente scomparso. Sono seguiti gli interventi degli studenti che, a piccoli gruppi, hanno sviluppato tematiche diverse.

 

Conservati in volumi

Gli atti di questo convegno integreranno soltanto un primo volume, dal momento che il nostro territorio presenta realmente una straordinaria ricchezza di tesori musicali del passato e un’abbondante presenza di realtà che praticano e vivono la musica. È pertanto già in previsione per il prossimo anno una seconda edizione finalizzata a integrare le realtà non censite e studiate quest’anno.