29-11-2013 ore 16:13 | Cultura - Storia
di Luigi Dossena

Historia et imago Cremae, le vie scomparse: dal vicolo del Pozzo Vecchio a via delle Zitelle, passando per il Canton di San Marino

Ecco la seconda parte delle strade perdutesi nel corso dei secoli in Crema: come detto nella prima puntata noi ne contiamo 20, buon ultima quella dedicata a messer Piero da Terno. Ripartiamo dal Vicolo del Pozzo Vecchio, ad oggi una viuzza privata che si affaccia su via Cavour, dirimpetto a via Forte, ove un tempo esisteva una trattoria, ben appunto, si chiamava Trattoria pozzo vecchio. Nel 1815 era invece chiamata Strada pubblica.

Vicolo al Pradello
Il vicolo al Pradello di San Benedetto è un altro dei vicoli chiusi che punteggiano le vie cittadine; al vicolo si transitava da via Garibaldi e portava al Pradél fino al cimitero che esisteva dietro la chiesa di San Benedetto. In passato ogni parrocchia aveva il proprio cimitero, eliminati con un decreto nel 1806, con l'obbligo di avere i luoghi di sepoltura fuori dai centri abitati.

Cantoncello di San Bernardino
Altro luogo incantevole, molto complicato al giorno d'oggi da osservare, è il Cantoncello allocato a mattina della chiesa di San Bernardino entro le mura. Attualmente risulta chiuso da due portoni: uno che si affaccia su via Bottesini e l'altro su via Frecavalli. Venne chiuso il 29 giugno del 1598. Passiamo ora alla Piazza San Bernardo, che aveva il suo luoco innanzi all'abbazia dedicata al santo, posta a mezzogiorno di via Rovescalli e via San Bernardo.

Via Santa Caterina
Nel 1711 è citata quale Santa Caterina dietro l'acqua, in onore alla chiesa dedicata a Santa Caterina. Per i cremaschi, era letteralmente dietro l'acqua, perché sul finire del 1400 nella parte nord ovest di piazza Marconi fluiva una roggia. Nel 1813 è chiamato Corso di S.Caterina, infine diventa via S.Caterina e univa la parte a monte di via Verdi alla piazza del teatro, soppressa dopo il gennaio del 1937 a causa dell'incendio che distrusse il teatro sociale di Crema, costruito su questa roggia dal Piermarini. Da quel triste evento vide la luce l'attuale piazza Marconi.

Canton di San Marino
Si spalmava a mezzogiorno dell'attuale piazza Aldo Moro: nel 1602 l'area era chiamata Hospitaletto de Castelli un piccolo ospedale esistente fin dal 1535. Nel 1685 diviene Cantone di San Marino, in onore della chiesa di San Marino, che viene demolita nel 1800. Il Canton di San Marino sparì a partire dal 1868 al 1887, sotto le punte dei picconi che eliminarono case ed edifici per fare largo a piazza Roma, in principio, via Vittorio Emanuele II in seguito e infine oggi piazza Moro.



Via S.Rocco
In principio era Canton di via S.Rocco. Citato nel 1685 era afferente alla chiesa di San Rocco, alzata nel 1513; la via San Rocco si agganciava a mezzogiorno di via Verdi sino a piazza del teatro, oggi piazza Marconi.

Canton del Seminario
Non è il seminario che conosciamo oggi, in via Dante, ma nel 1685 il brandello di strada - oggi chiuso da cancelli - comprendente via Medaglie d'Oro e vicolo Seminario, è nient'altro che il nome ereditato dalla fine del 1500, quando venne insediato in città il seminario vescovile, in un edificio nel fianco posto a mezzogiorno dei padri comboniani, dal 14 novembre 1871. L'area del canton del seminario venne intitolata via Stefano Pavesi, partendo dall'angolo dell'ospedale maggiore di via Kennedy sino a via XX Settembre.

Piazza del teatro
E' menzionata nel 1797 e ancora nel 1930, nel 1939 e venne diluita tra via San Rocco e Santa Caterina, contribuendo a dare la sua parte alla costruzione di piazza Marconi.

Canton di Valera
Nel 1685 era in un'altra zona della città: è infatti la strada a sera della parrocchiale della Santa Trinità, zona porta Ombriano. A Crema esistevano due strade comprendente il termine Valera, ergo Valera da valle, quindi avvallamento, come possiamo vedere oggi nella via Valera rimasta, che sfocia in via Diaz.

Vicolo delle zitelle
Chiudiamo quindi con una delle strade più affascinanti della città, il vicolo delle Zitelle; era affacciato su via Dante Alighieri, lo si evince da un documento datato 20 settembre 1833 e da un altro stradario del 1870. Era lungo 27 metri e largo 5 metri e 80 centimetri.
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